Un passato glorioso: il Fire e i motori a benzina
Lo stabilimento di Termoli, inaugurato nel 1972, ha visto la luce con l’obiettivo di produrre il motore della Fiat 126. Nel 1985, con l’avvento del Fire, la fabbrica ha raggiunto il suo apice, arrivando a produrre fino a un milione di motori all’anno. Il Fire, simbolo di un’epoca, ha equipaggiato un’infinità di modelli Fiat e non solo, con oltre venti milioni di unità prodotte. La sua storia è indissolubilmente legata a quella dello stabilimento, un vero e proprio centro nevralgico per la produzione di motori a benzina in Italia.
Un presente incerto: la discesa produttiva del Fire e la ricerca di nuove strade
Oggi, il Fire si trova in una fase di rapida discesa produttiva. La sua produzione è ormai limitata alle Tipo destinate alla Turchia e all’Algeria. Il futuro dello stabilimento sembra incerto, con la produzione di motori a benzina in calo e la ricerca di nuove strade per garantire la sua sopravvivenza. Nel 2015, lo stabilimento ha iniziato la produzione di due nuovi motori: il Gse Firfly, un quattro cilindri a benzina, e il Gme, un sei cilindri di derivazione Ferrari, destinati alle Alfa Romeo e alle Maserati. Si tratta di produzioni di nicchia, con una produzione annua di 200 mila unità, ben lontana dai numeri raggiunti dal Fire.
Il futuro in bilico: la Gigafactory come speranza di riconversione
Lo stabilimento di Termoli, con i suoi circa 2.000 dipendenti, si affida ai contratti di solidarietà per affrontare la difficile situazione. Di recente, è stata chiusa l’area Cambi con 450 addetti. La speranza di riconversione è legata al progetto della Gigafactory, che però è stato per ora rinviato. La Gigafactory, se realizzata, potrebbe rappresentare una svolta per lo stabilimento, permettendogli di entrare a far parte della nuova era della mobilità elettrica.
Un’eredità da preservare: il valore storico dello stabilimento
Lo stabilimento di Termoli rappresenta un pezzo importante della storia dell’industria automobilistica italiana. La sua eredità è legata al Fire, un motore che ha contribuito a scrivere la storia della mobilità. La sua riconversione, se ben gestita, potrebbe consentire di preservare questa eredità e di creare nuove opportunità per il territorio.
La sfida della transizione energetica
La situazione dello stabilimento di Termoli evidenzia la sfida che l’industria automobilistica si trova ad affrontare in un contesto di transizione energetica. La domanda di motori a benzina è in calo, mentre la domanda di veicoli elettrici è in crescita. La riconversione dello stabilimento verso la produzione di batterie per veicoli elettrici potrebbe rappresentare una soluzione per garantire la sua sopravvivenza e per contribuire alla transizione verso un futuro più sostenibile.