Un legame cerebrale tra uomo e cane
Un gruppo di ricerca cinese ha compiuto una scoperta rivoluzionaria, dimostrando per la prima volta che il cervello dell’uomo e quello del cane possono sincronizzarsi. Questo studio, pubblicato sulla rivista Science Advances, getta nuova luce sul profondo legame che ci unisce ai nostri amici a quattro zampe e apre nuovi scenari per il trattamento dell’autismo.
La sincronizzazione dell’attività cerebrale è un elemento chiave nelle interazioni sociali, ma finora era stata osservata solo tra persone. I ricercatori dell’Accademia cinese delle scienze hanno condotto un esperimento per verificare se questa sincronizzazione potesse avvenire anche tra specie diverse, registrando l’attività cerebrale di un volontario e di un cane Beagle in diverse situazioni. I risultati hanno dimostrato che la sincronizzazione si verifica quando uomo e cane si guardano negli occhi e si scambiano coccole, coinvolgendo la regione frontale del cervello (quando si guardano negli occhi) e la regione parietale (quando si accarezzano), entrambe associate all’attenzione.
L’autismo e la sincronizzazione cerebrale
L’esperimento è stato ripetuto con cani portatori di mutazioni genetiche che causano sintomi di compromissione del comportamento sociale tipici dell’autismo. In questi casi, l’elettroencefalogramma ha rivelato una perdita della sincronizzazione e una ridotta attenzione durante le interazioni con gli umani. Queste anomalie sono state risolte grazie a un singolo trattamento con Lsd, una sostanza psichedelica studiata da anni come potenziale trattamento per l’autismo.
Questo risultato suggerisce che la sincronizzazione inter-cerebrale interrotta potrebbe essere utilizzata come biomarcatore per l’autismo e che l’Lsd o i suoi derivati potrebbero migliorare i sintomi sociali dell’autismo.
Il futuro della ricerca
La scoperta della sincronizzazione cerebrale tra uomo e cane apre nuove prospettive di ricerca nel campo della neurobiologia e della psicoterapia. Studi futuri potranno approfondire il meccanismo di questa sincronizzazione e la sua relazione con il comportamento sociale, non solo tra uomo e cane, ma anche tra altre specie. La possibilità di utilizzare questa scoperta per diagnosticare e trattare l’autismo è un passo importante verso una migliore comprensione e cura di questa complessa condizione.
Un legame profondo
Questa scoperta conferma l’esistenza di un legame profondo e complesso tra uomo e cane, che va ben oltre il semplice rapporto di affetto. La sincronizzazione cerebrale dimostra una vera e propria interazione a livello neurologico, aprendo nuovi orizzonti per la comprensione delle interazioni interspecie e delle loro implicazioni per la salute mentale.