Un quadro a tinte fosche per la metalmeccanica italiana
L’indagine trimestrale di Federmeccanica conferma un quadro a tinte fosche per il settore metalmeccanico italiano. La produzione è in calo per il secondo trimestre consecutivo, con un -1,5% rispetto al trimestre precedente e un -3,4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il comparto dell’auto è il più colpito, con un calo che raggiunge il -10,4% rispetto ai primi tre mesi dell’anno e il -16,2% rispetto al primo semestre 2023.
Tra le cause di questa situazione si segnalano le politiche monetarie restrittive, l’incertezza geopolitica, la fiacchezza del ciclo manifatturiero e le difficoltà del trasporto marittimo. Anche l’Unione Europea non è immune da questa crisi, con la produzione metalmeccanica in calo in Germania, Francia e Spagna.
Anche l’export è in sofferenza, con un calo del -3,2% annuo e del -4,3% congiunturale nei primi sei mesi dell’anno. L’Istat, nel frattempo, rileva un lieve calo congiunturale dell’export italiano nel mese di luglio (-0,5%), ma una crescita su base annua del 6,8% in valore e del 4,3% in volume.
Le prospettive per il futuro non sono rosee. Il 32% delle imprese metalmeccaniche prevede una contrazione della produzione nei prossimi mesi, mentre il 14% si aspetta una riduzione dei livelli occupazionali. Le ore di cassa integrazione autorizzate sono aumentate del 38,4% nel periodo gennaio-luglio 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Un problema nazionale che richiede una soluzione collettiva
“Siamo in difficoltà, su tutta la linea dalla produzione industriale all’export”, afferma Diego Andreis, vicepresidente di Federmeccanica. “Ci troviamo in mezzo ad un guado e serve un lavoro di concerto, Europa tutta assieme, per uscirne senza lasciare indietro nessuno”.
Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica, sottolinea l’importanza del settore metalmeccanico per l’economia italiana: “Se il nostro settore non va bene, tutti ne risentono”. “La metalmeccanica rappresenta un vero e proprio interesse nazionale, e come tale va tutelato e sostenuto”.
La situazione del settore metalmeccanico ha un impatto anche sul rinnovo del contratto collettivo di lavoro. “Ci confronteremo con il sindacato, con spirito positivo, costruttivo e propositivo. Ma bisogna rimanere ancorati alla realtà, che è quella fotografata anche oggi”, conclude Franchi.
Un futuro incerto per la metalmeccanica italiana
La crisi del settore metalmeccanico italiano è un segnale preoccupante per l’economia del Paese. La combinazione di fattori come le politiche monetarie restrittive, l’incertezza geopolitica e la fiacchezza del ciclo manifatturiero sta mettendo a dura prova il settore. È necessario un intervento coordinato a livello europeo per affrontare questa crisi e sostenere le imprese metalmeccaniche italiane. La ripresa del settore è fondamentale per la crescita dell’economia italiana e per la creazione di posti di lavoro. L’innovazione tecnologica e la transizione verso un’economia più sostenibile possono rappresentare un’opportunità per il settore metalmeccanico italiano.