L’addio di Giusy Versace ad Azione
La senatrice Giusy Versace, ex forzista, ha annunciato la sua decisione di lasciare Azione, il partito di Carlo Calenda. L’addio di Versace, che era stata eletta al Senato con Azione alle elezioni politiche del 2022, è il terzo in 48 ore, dopo le dimissioni di due esponenti del partito, Riccardo Magi e Beatrice Lorenzin. La senatrice ha espresso il suo disappunto per la prospettiva del campo largo, dichiarando che “il campo largo non può essere la mia casa”.
“Già prima dell’estate avevo manifestato a Carlo Calenda il mio disagio, nonchè il mio disappunto rispetto all’ipotesi di aderire a un campo largo anche in Liguria. Nell’incontro avvenuto con lui oggi a Roma ho approfondito tutte queste ragioni, confermandogli la stima e l’affetto che nutro nei suoi confronti e la gratitudine per la fiducia riposta in me. Al contempo, però, devo prendere atto che le scelte politiche, benché legittime, portano il partito in una direzione che non è quella che auspicavo”, ha detto Versace in una nota.
Versace ha ricordato di aver aderito ad Azione due anni fa con entusiasmo per la costruzione di un centro più forte, moderato e liberale. “Alle politiche ci siamo presentati con il progetto del Terzo Polo per costruire uno spazio centrista, indipendente e autonomo, ma nonostante il buon risultato raggiunto, il progetto ha iniziato a vacillare dopo soli sei mesi, lasciando ferite aperte e molti dei nostri elettori delusi. E’ stata dura motivare le persone e i territori, però ho comunque ritenuto doveroso continuare a lavorare per aggregare e fare squadra. In questo ultimo anno – ha aggiunto – ho accettato, mio malgrado, anche scelte da me non pienamente condivise che hanno portato il partito sempre più rapidamente verso il centrosinistra”.
“Il campo largo – ha concluso – non può essere la mia casa; mi trovo quindi costretta, con grande dispiacere, a lasciare Azione e voglio ringraziare tutti coloro che in questi due anni hanno positivamente collaborato insieme a me”.
Le motivazioni dell’addio
Versace ha espresso il suo disagio per la direzione che il partito sta prendendo, avvicinandosi al centrosinistra. La senatrice ha affermato di aver aderito ad Azione con l’obiettivo di costruire un centro più forte e liberale, ma che il progetto del Terzo Polo, di cui Azione faceva parte, ha iniziato a vacillare dopo soli sei mesi, lasciando ferite aperte e molti elettori delusi. Versace ha anche criticato alcune scelte del partito, che ha definito non pienamente condivise, che hanno portato Azione sempre più rapidamente verso il centrosinistra.
La senatrice ha sottolineato la sua stima e l’affetto per Carlo Calenda, ma ha ribadito la sua convinzione che il campo largo non sia la sua casa. Versace ha concluso il suo comunicato ringraziando tutti coloro che in questi due anni hanno collaborato con lei.
Le conseguenze dell’addio
L’addio di Versace è il terzo in 48 ore per Azione, dopo le dimissioni di Riccardo Magi e Beatrice Lorenzin. La decisione di Versace è un duro colpo per Calenda, che sta cercando di consolidare il suo partito in vista delle prossime elezioni politiche. L’uscita di Versace, che era un membro importante del partito, potrebbe indebolire ulteriormente Azione e mettere in discussione il suo futuro. La senatrice, infatti, era considerata una figura di spicco del partito e la sua esperienza e le sue capacità erano molto apprezzate da Calenda.
L’addio di Versace è un segnale che il partito di Calenda sta attraversando un periodo di difficoltà. Le dimissioni di Magi e Lorenzin, seguite da quella di Versace, dimostrano che ci sono tensioni interne al partito e che non tutti sono d’accordo con la strategia di Calenda. Il futuro di Azione è incerto, ma l’addio di Versace è un segnale che il partito potrebbe essere in difficoltà.
Il futuro di Azione
L’addio di Versace è un duro colpo per Calenda, che sta cercando di consolidare il suo partito in vista delle prossime elezioni politiche. L’uscita di Versace, che era un membro importante del partito, potrebbe indebolire ulteriormente Azione e mettere in discussione il suo futuro. La senatrice, infatti, era considerata una figura di spicco del partito e la sua esperienza e le sue capacità erano molto apprezzate da Calenda.
L’addio di Versace è un segnale che il partito di Calenda sta attraversando un periodo di difficoltà. Le dimissioni di Magi e Lorenzin, seguite da quella di Versace, dimostrano che ci sono tensioni interne al partito e che non tutti sono d’accordo con la strategia di Calenda. Il futuro di Azione è incerto, ma l’addio di Versace è un segnale che il partito potrebbe essere in difficoltà.
Un segnale di debolezza per Azione
L’addio di Giusy Versace ad Azione è un segnale di debolezza per il partito di Carlo Calenda. La senatrice, ex forzista, era un membro importante del partito e la sua esperienza e le sue capacità erano molto apprezzate da Calenda. La sua decisione di lasciare il partito, in disaccordo con la prospettiva del campo largo, è un duro colpo per Calenda, che sta cercando di consolidare il suo partito in vista delle prossime elezioni politiche. Il futuro di Azione è incerto, ma l’addio di Versace è un segnale che il partito potrebbe essere in difficoltà.