Il pm Ferrara: le decisioni di Salvini non erano atti politici
Il pm Geri Ferrara, durante la requisitoria al processo Open Arms, ha sostenuto che le decisioni di Matteo Salvini sulla gestione degli sbarchi non erano atti politici, ma atti amministrativi. Ferrara ha affermato: “Questo è un processo politico? È pacifico che qui di atto politico non c’è nulla. Sono stati compiuti atti amministrativi, il rilascio di un pos è un atto amministrativo, gli atti politici sono caratterizzati da requisiti ben precisi”.
Ferrara ha sottolineato come, quando Salvini è diventato ministro dell’Interno, le decisioni sulla gestione degli sbarchi e del rilascio dei pos sono state spostate dal Dipartimento libertà civili e immigrazione all’ufficio di gabinetto del ministro. “In particolare è il ministro a decidere. Questo è l’elemento chiave”, ha aggiunto.
Il principio dei diritti umani
Ferrara ha concluso la sua requisitoria ribadendo un principio fondamentale: “C’è un principio chiave non discutibile: tra i diritti umani e la protezione della sovranità dello Stato sono i diritti umani che nel nostro ordinamento, per fortuna democratico, devono prevalere”.
Considerazioni
Il processo Open Arms è un caso complesso che pone in discussione il delicato equilibrio tra sicurezza nazionale e diritti umani. La requisitoria del pm Ferrara evidenzia come la decisione di Salvini di impedire lo sbarco dei migranti sia stata presa in modo unilaterale, senza un adeguato processo decisionale. È importante sottolineare che la questione degli sbarchi è un tema complesso che richiede un approccio coordinato e responsabile da parte di tutte le istituzioni coinvolte. La difesa di Salvini, che si basa sulla necessità di tutelare la sicurezza nazionale, dovrà confrontarsi con l’argomento dei diritti umani e con la necessità di garantire un trattamento dignitoso ai migranti.