Donzelli sostiene di aver ricevuto informazioni non segrete da Delmastro
Il parlamentare di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, è stato sentito come testimone nel processo a carico del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, accusato di rivelazione del segreto d’ufficio in relazione al caso dell’anarchico Alfredo Cospito. Donzelli ha dichiarato di aver ricevuto informazioni sul caso Cospito direttamente da Delmastro, il quale gli ha assicurato che non si trattava di notizie segrete.
Donzelli ha specificato di aver avuto un primo colloquio con Delmastro il 30 gennaio 2023, durante il quale si è discusso in generale del regime del 41 bis. Il giorno successivo, dopo aver letto un articolo su un quotidiano, Donzelli ha incontrato Delmastro per caso e gli ha chiesto ulteriori dettagli sui colloqui tra Cospito e altri detenuti al 41 bis. Delmastro ha fornito a Donzelli i nomi dei detenuti coinvolti, i quali sono stati annotati sul cellulare del parlamentare.
Donzelli ha affermato di non aver chiesto a Delmastro da dove provenissero le informazioni, ma di aver supposto che fossero state fornite dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap).
Donzelli: “Delmastro mi assicurò che non si trattava di notizie riservate”
Dopo l’esplosione del caso, Donzelli ha chiesto a Delmastro della natura delle informazioni che gli aveva fornito. Delmastro ha assicurato che le notizie non erano segrete e ha aggiunto di averlo chiesto anche al magistrato Sebastiano Ardita, il quale gli ha confermato che non si trattava di notizie riservate.
Donzelli ha inoltre affermato che Delmastro ha una memoria eccezionale, ricordando dettagli di eventi accaduti anche dieci anni prima. Donzelli ha ipotizzato che Delmastro abbia letto il verbale del Nic (Nucleo Investigativo Centrale della Polizia penitenziaria), ma non l’ha letto davanti a lui, riferendogli solo alcune parti. Donzelli ha precisato di non aver mai letto il verbale in questione.
Donzelli spiega le motivazioni del suo intervento alla Camera
Donzelli ha poi spiegato le motivazioni del suo intervento alla Camera, affermando di aver ritenuto necessario evidenziare l’importanza di difendere il regime del 41 bis. Donzelli ha espresso preoccupazione per le posizioni che aveva visto e ha aggiunto che intendeva fare i nomi in Aula dei parlamentari del Pd che avevano incontrato Cospito in carcere, annotando anche le loro dichiarazioni fuori dal penitenziario. Donzelli ha ritenuto che fosse un errore istituzionale andare a trovare Cospito in carcere mentre erano in corso attentati in relazione al suo sciopero della fame.
Considerazioni sull’incidente
L’incidente che ha coinvolto Donzelli e Delmastro solleva una serie di questioni importanti relative alla riservatezza delle informazioni e alla correttezza dei comportamenti dei funzionari pubblici. La rivelazione di informazioni riservate, anche se non classificate come segrete, può avere conseguenze negative sulla sicurezza e sull’integrità del sistema giudiziario. È importante che i funzionari pubblici agiscano con responsabilità e discrezione, rispettando la riservatezza delle informazioni che vengono loro affidate. L’incidente evidenzia inoltre la necessità di una maggiore trasparenza e chiarezza nelle comunicazioni tra i funzionari pubblici e i parlamentari, al fine di evitare confusioni e malintesi.