Un Dialogo Complesso
“Il luogo di due sguardi che s’incrociano pur comprendendosi poco, troppo occupati a compiacersi della propria visione”: è così che Jean-Pierre Darnis, professore ordinario all’università della Costa Azzurra e docente alla Luiss, definisce il complesso rapporto diplomatico tra Italia e Francia nel suo libro “Transalpini – Le relazioni tra Francia e Italia e il rilancio del gioco europeo” (Luiss University Press).
Il libro, introdotto da una prefazione di Daniele Bellasio, vicedirettore del Sole 24 Ore, si propone di analizzare la storia e le società politiche dei due Paesi, cercando di comprendere le ragioni per cui la “più naturale delle alleanze tra vicine nazioni europee finisce troppo spesso e troppo presto in stereotipi antagonizzanti, rotture plateali, frizioni costanti”.
Un Viaggio Storico
Darnis intraprende un viaggio nel passato, ripercorrendo la cronologia di un dialogo difficile, tra momenti di avvicinamento e altri di maggiore tensione, dalla campagna d’Italia di Napoleone al cosiddetto ‘schiaffo di Tunisi’, passando per le rivendicazioni territoriali durante i due conflitti mondiali. L’autore analizza il dopoguerra, il processo d’integrazione europea, la presidenza Mitterand, la questione dei rifugiati italiani, fino all’odierno raggelamento.
Secondo Darnis, a pesare tra Francia e Italia sono “l’eredità storica e delle rispettive rappresentazioni”, oltre a scelte strategiche diverse, come si evince dall’ambito economico: la Francia è il primo investitore in Italia, ma non viceversa.
Il Trattato del Quirinale: Un Nuovo Inizio?
Il libro si focalizza sul Trattato del Quirinale, avviato sotto Macron e Gentiloni e portato a compimento durante il governo Draghi nel 2021. Nonostante i rapporti più freddi di Meloni con la Francia, il trattato ha permesso di raggiungere importanti risultati in termini di cooperazione ministeriale-amministrativa.
Darnis sottolinea che, nonostante alcuni ritardi, il Trattato del Quirinale potrebbe rappresentare un passo significativo verso una maggiore cooperazione bilaterale, in linea con il consolidamento della dimensione bilaterale nell’integrazione europea.
Un Modello per l’Unione Europea
Secondo Darnis, il Trattato del Quirinale si pone l’obiettivo di creare uno strumento di mediazione che porti a una maggiore fiducia e stabilità nei rapporti tra i due Paesi, un’operazione necessaria alla luce della storia recente. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario una “strategia politica” che passi anche dalla “reinterpretazione delle proprie identità” per “progettare un avvenire comune”.
L’autore conclude che il Trattato del Quirinale potrebbe diventare un “modello capace di rinforzare l’Unione con l’apporto di una dimensione complementare all’approccio comunitario”, offrendo un esempio di come la cooperazione bilaterale possa contribuire al rafforzamento dell’integrazione europea.
Un’analisi preziosa
“Transalpini” rappresenta un’analisi approfondita e ricca di spunti di riflessione sul complesso rapporto tra Francia e Italia. L’autore, con la sua esperienza e competenza, offre una panoramica storica e politica di grande valore, che ci aiuta a comprendere le sfide e le opportunità che si presentano ai due Paesi. Il focus sul Trattato del Quirinale è particolarmente interessante, in quanto evidenzia la possibilità di un nuovo inizio nel rapporto tra Francia e Italia, con implicazioni positive per l’intera Unione Europea.