La Corte di Giustizia Ue conferma le multe a Apple e Google
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso due sentenze cruciali che confermano le decisioni della Commissione Europea del 2016 e 2017 riguardanti Apple e Google. Nel primo caso, la Corte ha confermato la decisione della Commissione secondo cui l’Irlanda ha concesso ad Apple un aiuto illegale, che il Paese è tenuto a recuperare. La Commissione aveva stabilito che, tra il 1991 e il 2014, Apple aveva beneficiato di vantaggi fiscali per 13 miliardi di euro, considerati aiuti di Stato illegali. La Corte ha respinto il ricorso di Apple, confermando l’approccio della Commissione secondo cui le attività delle succursali di Apple in Irlanda dovevano essere confrontate con quelle di altre entità, non con la società madre negli Stati Uniti.
Nel secondo caso, la Corte ha respinto il ricorso di Google e Alphabet contro la maxi multa di 2,4 miliardi di euro inflitta dalla Commissione Ue nel 2017. La Commissione aveva constatato che Google aveva abusato della sua posizione dominante nel comparto delle ricerche generiche su Internet, favorendo il proprio comparatore di prodotti a scapito dei concorrenti. La Corte ha confermato la decisione della Commissione, ritenendo che Google abbia violato le regole antitrust dell’Unione Europea.
Vestager: una vittoria per i cittadini Ue e la giustizia fiscale
La vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, ha accolto con favore le sentenze della Corte, definendole una “grande vittoria per i cittadini europei e per la giustizia fiscale”. Vestager ha sottolineato che la Corte ha confermato l’approccio della Commissione secondo cui Apple avrebbe dovuto pagare tasse per 13 miliardi di euro sui profitti generati in Irlanda. Ha inoltre definito la sentenza su Google “epocale”, dimostrando che anche le più grandi aziende tecnologiche possono essere ritenute responsabili.
Reazioni di Apple e Google
Apple si è detta “delusa” dalla decisione della Corte, sostenendo che la Commissione sta cercando di cambiare retroattivamente le regole. L’azienda ha ribadito di aver sempre pagato tutte le tasse dovute e che non ha mai beneficiato di accordi speciali. Google ha espresso “delusione” per la sentenza, affermando che si riferisce a un insieme di fatti molto specifici e che ha già apportato modifiche nel 2017 per conformarsi alla decisione della Commissione.
Le conseguenze per i consumatori europei
L’associazione di consumatori europea (Beuc) ha definito la sentenza su Google “di fondamentale importanza per i consumatori europei”. Il direttore generale del Beuc, Agustín Reyna, ha affermato che la Corte ha confermato che Google non può negare ai consumatori l’accesso a informazioni complete e imparziali su dove trovare le migliori offerte. Reyna ha sottolineato che le pratiche illegali di Google hanno danneggiato milioni di consumatori europei, impedendo loro di accedere a prezzi potenzialmente più convenienti e a informazioni utili sui prodotti.
Un passo avanti per la giustizia fiscale e la concorrenza
Le sentenze della Corte di Giustizia rappresentano un passo avanti importante per la giustizia fiscale e la concorrenza nel mercato digitale. La conferma delle decisioni della Commissione dimostra che l’Unione Europea è determinata a combattere le pratiche fiscali illegali e l’abuso di posizione dominante da parte delle grandi aziende tecnologiche. Queste sentenze inviano un messaggio chiaro alle aziende: nessuno è al di sopra della legge.