Un nuovo museo per la letteratura triestina
Trieste si arricchisce di un nuovo gioiello culturale: il Museo LETS (Letteratura Trieste), inaugurato in piazza Hortis e aperto al pubblico dal 13 settembre. Definito da Claudio Magris come una “piccola, vera perla”, il museo rappresenta un’importante aggiunta al panorama culturale della città, offrendo un’immersione nella scena letteraria triestina dal Novecento ad oggi.
Il progetto, realizzato con il sostegno della Regione Fvg e con il contributo di Trieste Trasporti, riunisce in un unico spazio i Musei Svevo e Joyce, totalmente riallestiti, e il nuovo Museo Saba. In pratica, LETS offre un viaggio completo attraverso la storia della letteratura triestina, con un focus particolare sul Novecento e sull’epoca contemporanea.
Un viaggio nella storia della letteratura triestina
Il museo è suddiviso in diverse sezioni, ciascuna dedicata a un autore o a un periodo storico. Tra le sezioni più interessanti troviamo l’Edicola della Storia, con un chiosco di giornali al centro che simboleggia la storia della città, e la Libreria degli Scrittori, una sala di grande impatto visivo con scaffali, totem girevoli e spazi promozionali dedicati a scrittori contemporanei come Mary Barbara Tolusso, Veit Heinichen, Laila Wadia, Diego Marani, Claudio Grisancich, Marko Kravos e Paolo Rumiz.
LETS ospita anche documenti e libri di e su Scipio Slataper, Claudio Magris, Susanna Tamaro, Boris Pahor, Mauro Covacich, Giani Stuparich, Pier Antonio Quarantotti Gambini, Fulvio Tomizza, Pino Roveredo, Anita Pittoni, Virgilio Giotti, Bobi Bazlen, Giorgio Voghera, Richard Francis Burton, Rainer Maria Rilke e tanti altri autori.
Un museo ricco di dettagli e curiosità
Il museo è ricco di dettagli e curiosità che arricchiscono l’esperienza del visitatore. Tra le chicche, il primo libro letto da Claudio Magris, una “copia fatale” de “I misteri della Jungla nera” di Salgari nell’edizione Vallecchi del 1938, che lo scrittore ha donato al museo. Nello spazio dedicato a Fulvio Tomizza, invece, si può ammirare una antica carta geografica dell’Istria (stampa del 1635 donata dalla vedova Laura Levi Tomizza) che rappresenta un ponte tra la prima e la seconda parte della sua vita.
Infine, ad accogliere i visitatori all’ingresso del museo c’è una gigantografia e una panchina della stazione di Trieste dove, assieme alla compagna Nora Barnacle, James Joyce arrivò il 20 ottobre 1904.
Il futuro del museo
Il sindaco Roberto Dipiazza ha annunciato che il museo LETS è solo il primo passo di un progetto più ampio che prevede il restauro di Palazzo Biserini, che consentirà la ricollocazione nella sede originaria della Biblioteca Hortis con il suo prezioso patrimonio. Il progetto è finanziato con oltre 11 milioni di euro.
Il responsabile del Museo è Riccardo Cepach.
Un’occasione per riscoprire la letteratura triestina
Il Museo LETS rappresenta un’occasione unica per riscoprire la ricca tradizione letteraria di Trieste, un luogo dove la storia e la contemporaneità si incontrano in un dialogo continuo. La presenza di opere di autori contemporanei accanto a quelle di scrittori del passato crea un ponte tra le diverse generazioni, offrendo una prospettiva completa sulla scena letteraria della città.