Un fiume di persone per Ana Cristina
Più di mille persone si sono radunate a Saltara, in provincia di Pesaro Urbino, per partecipare alla fiaccolata in memoria di Ana Cristina Duarte Correia, la 38enne di origini brasiliane uccisa dal marito Ezio Di Levrano nella notte tra il 6 e il 7 settembre. Il corteo, partito dal cimitero di Saltara e diretto in piazza corso Matteotti, ha visto la partecipazione di cittadini, autorità, istituzioni e della comunità brasiliana, tutti uniti nel dolore per la tragica scomparsa di Ana Cristina e nel grido contro la violenza sulle donne. “Siamo tutte Ana Cristina”, “Basta Femminicidio” sono state le parole d’ordine che hanno scandito il corteo, accompagnate da fiaccole, cartelli e una bandiera brasiliana.
Un messaggio di speranza e di denuncia
Il sindaco di Colli al Metauro, Pietro Briganti, ha sottolineato la grande partecipazione alla fiaccolata, segno di vicinanza al dolore dei familiari e degli amici di Ana Cristina. “Siamo qui per dare forza e speranza, per spronare le donne a denunciare atti di violenza, a non sentirsi coloro che hanno agevolato o favorito quest’ultima che è invece frutto di un’arretratezza culturale di noi uomini che dobbiamo imparare a gestire il conflitto con le donne”, ha affermato il sindaco. Le donne della comunità brasiliana hanno espresso il loro dolore e la loro rabbia per la morte di Ana Cristina, chiedendo giustizia per lei e per tutte le donne vittime di violenza. “È stata distrutta una famiglia, che fine faranno ora i figli?”, si sono chieste le donne, lanciando un appello forte e chiaro: “Basta violenza, siamo qua per essere ascoltate e rappresentare le donne non solo del Brasile ma del mondo. Troppe volte denunciamo e chiediamo aiuto ma nessuno ci ascolta. Basta femminicidi! Giustizia!”
Un grido di dolore e di speranza
La fiaccolata in memoria di Ana Cristina è stata un momento di dolore e di rabbia, ma anche di speranza e di unione. La partecipazione di tante persone, provenienti da diversi ambiti, ha dimostrato che la società è pronta a dire basta alla violenza contro le donne. È fondamentale che le istituzioni e la comunità si uniscano in un fronte comune per combattere questo fenomeno, che non è solo un problema femminile, ma un problema sociale che riguarda tutti. La memoria di Ana Cristina deve essere un monito per tutti, un invito a costruire una società più giusta e più sicura per le donne.