Un palcoscenico internazionale per le arti
L’Opera di Dubai si prepara a inaugurare la nuova stagione 2024-25 con un programma ambizioso che la consacra come uno dei principali centri culturali del Medio Oriente. Oltre 50 produzioni internazionali, con oltre mille artisti provenienti da tutto il mondo, animeranno il palcoscenico di Dubai, offrendo un panorama variegato che abbraccia l’opera lirica, il balletto classico, la musica sinfonica, il jazz, il musical, il rock, il folk e il circo contemporaneo. Un vero e proprio crogiolo di suoni e culture, che si aprirà il 13 settembre con la rappresentazione di “Aida” di Verdi.
La stagione si caratterizza per la presenza di più di dieci compagnie che debutteranno negli Emirati Arabi Uniti, con rassegne uniche come quella dedicata alla musica da camera e quella dedicata alle colonne sonore. Il programma include due produzioni d’opera, fra cui il raro “Eugene Onegin”, mai proposto prima negli Emirati, due musical, fra cui il debutto di “Singin’ in the Rain”, otto balletti, cinque appuntamenti tra sinfonica e cameristica, fra cui alcuni titoli mai eseguiti prima nell’intero Medio Oriente.
Un omaggio alla tradizione e alla diversità
La stagione 2024-25 di Dubai Opera non solo celebra la diversità culturale, ma anche la grande tradizione artistica. La produzione di “Aida” sarà quella storica del regista e scenografo italiano Roberto Laganà Manoli, scomparso nel 2020. Anche la produzione di “Giselle” ripropone la storica coreografia di Jean Coralli e Jules Perrot che debuttò nel 1841 all’Opera di Parigi.
Il cartellone propone un viaggio musicale che spazia dal pop-melodico con Carla Bruni e Umberto Tozzi, al jazz con Brad Meldau, al folk con il Buena Vista Social Club. L’omaggio a Umm Kulthum, la “divina” della musica araba, è affidato alla cantante siriana Lubana al-Quntar. Un focus speciale è dedicato ai grandi interpreti della tradizione musicale araba contemporanea, con artisti come Souad Massi, Ihab Darwish, Ibrahim Maalouf, Guy Manoukian, Majid Jordan, Bombino e Marcel Khalife.
Un palcoscenico per il futuro
L’alternanza di generi, pensata per un pubblico giovane dallo sguardo internazionale, è la cifra stilistica della seconda stagione di Dubai Opera, disegnata dal sovrintendente Paolo Petrocelli. “Contribuire alla crescita della vita culturale e sociale di una città dinamica e globale come Dubai, è un privilegio ed una grande responsabilità”, ha dichiarato Petrocelli. “Dubai prospera grazie alla sua diversità, ogni angolo della città racconta una storia proveniente da una parte diversa del mondo. In questo contesto, Dubai Opera rappresenta un faro per la comunità tutta, una piattaforma dove nazionalità e culture diverse sono celebrate e rispettate.”
Un faro di cultura e inclusione
La stagione 2024-25 di Dubai Opera si preannuncia come un’esperienza culturale straordinaria, che celebra la diversità e l’inclusione. Un crogiolo di suoni e culture che si fonde in un unico palcoscenico, un luogo dove le arti si incontrano e si arricchiscono a vicenda, contribuendo a creare un futuro più ricco e più aperto.
Un ponte tra culture
Dubai Opera si presenta come un ponte tra culture, un luogo dove l’arte diventa un linguaggio universale, capace di superare le barriere linguistiche e geografiche. La scelta di un programma così variegato, che spazia dalla tradizione alla contemporaneità, dimostra la volontà di creare un dialogo tra diverse espressioni artistiche e di promuovere la conoscenza reciproca tra culture. Questa apertura al mondo è un segnale positivo per la scena culturale internazionale, che dimostra come l’arte possa essere un potente strumento di unione e di comprensione.