Vakhim: un film che racconta un viaggio di memoria e di identità
Il film documentario “Vakhim”, diretto da Francesca Pirani, si prepara a conquistare il pubblico del Salina Doc Fest, il festival internazionale del documentario narrativo che si terrà sull’isola di Salina. Il film, già presentato alle Notti Veneziane, spazio off delle Giornate degli Autori, sarà in concorso alla 18° edizione del festival, in programma il 13 settembre alle 11.30 nel centro congressi di Malfa.
“Vakhim” è un racconto intimo e personale che affronta temi universali come il dramma delle separazioni, la perdita degli affetti, il rapporto genitori-figli, la difesa della memoria e dell’identità culturale. La storia si concentra su Vakhim, un bambino cambogiano adottato in Italia a quattro anni, che si ritrova a dover affrontare la sfida di una nuova cultura, una nuova lingua e un nuovo ambiente. Il film racconta il suo viaggio alla ricerca delle origini e il suo incontro con la madre naturale.
La regista Francesca Pirani, che ha iniziato la sua carriera collaborando con Marco Bellocchio, in questo film si mette in gioco, aprendo le porte del suo vissuto e raccontando la storia di suo figlio. “Non volevo però che il film si limitasse a questo”, afferma la regista, “desideravo anche allargare lo sguardo, evidenziando il fenomeno delle madri cambogiane coinvolte nelle adozioni e, soprattutto, il tema della separazione. Cosa succede a una persona quando perde tutto ciò che conosce? Cosa significa, da un giorno all’altro, perdere la propria madre, il villaggio, la lingua, i fratelli e tutti i ricordi di quei luoghi?”
Un viaggio tra realismo e poetica della memoria
“Vakhim” si distingue per la sua capacità di fondere materiale di repertorio privato con nuove riprese, creando un’atmosfera che si muove tra realismo e poetica della memoria. La regista utilizza diversi stili e tecniche per rappresentare la complessità della storia di Vakhim, superando i confini della semplice narrazione documentaristica. La voce fuori campo della regista accompagna lo spettatore in un viaggio coinvolgente tra l’Italia e la Cambogia, interrogandosi sulle emozioni, i dubbi, le certezze e le speranze che accompagnano il processo di scoperta delle proprie origini.
Il film affronta con delicatezza e sensibilità il tema della complessità dei rapporti familiari e il significato profondo dell’essere famiglia. “Vakhim” è un’opera che invita alla riflessione sulla memoria, sull’identità e sul valore delle relazioni umane, un viaggio emozionante che ci porta a interrogarci sul significato profondo del nostro passato e sul nostro ruolo nel mondo.
Un film che apre nuove prospettive
“Vakhim” è un film che non solo racconta una storia personale, ma apre anche nuove prospettive su temi universali. La regista, con grande sensibilità, affronta il tema dell’adozione internazionale, esplorando le sfide e le complessità che accompagnano questo processo. Il film invita a riflettere sulla ricerca delle proprie origini, sull’importanza della memoria e sulla capacità di costruire nuove identità in un mondo in continuo cambiamento. “Vakhim” è un’opera che ci invita a guardare oltre la superficie, a immergerci nelle storie degli altri e a comprendere la complessità del mondo in cui viviamo.