Indagine conclusa per il crac della Maina
La Guardia di Finanza ha notificato oggi la chiusura delle indagini sull’amministrazione della casa di riposo Maina di Asti, una delle strutture più grandi d’Italia, seconda solo al Pio Albergo Trivulzio di Milano. Cinque ex amministratori e revisori dei conti sono accusati di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. L’indagine era partita da un esposto presentato da Cgil, Cisl e Uil l’8 marzo 2023, dopo la chiusura della struttura a Natale 2023 e il suo passaggio in liquidazione.
Il bilancio in rosso e le accuse
Gli investigatori hanno analizzato i bilanci dal 2016 al 2023, scoprendo ammanchi per oltre 7 milioni e mezzo di euro. Le cause principali sarebbero il mancato incasso delle rette e la gestione finanziaria della struttura. Secondo le ipotesi investigative, le perdite sarebbero state coperte con poste fittizie in bilancio per un valore di poco superiore a 8 milioni di euro. In altre parole, i commissari straordinari avrebbero inserito finanziamenti inesistenti per coprire le perdite.
La fase successiva
Il fascicolo dell’indagine comprende le relazioni dei tre commissari liquidatori nominati dal tribunale il 6 marzo 2023, la documentazione frutto di perquisizioni negli uffici e a casa degli ex amministratori, e i bilanci analizzati. I commissari liquidatori sono incaricati di gestire la vendita all’asta del complesso, amministrato dal 2016 da due commissari straordinari.
Considerazioni
Il tracollo della casa di riposo Maina di Asti rappresenta un grave problema per la comunità locale e per il sistema di assistenza agli anziani in Italia. La chiusura di una struttura di tale portata, con un ammanco di oltre 7 milioni di euro, solleva serie questioni sulla trasparenza e sulla gestione finanziaria delle case di riposo. L’indagine in corso dovrà chiarire le responsabilità dei soggetti coinvolti e individuare le cause che hanno portato al fallimento della struttura. È fondamentale garantire la sicurezza e la dignità degli anziani ospiti delle case di riposo, e questo caso dovrebbe spingere a una maggiore attenzione per la trasparenza e la correttezza nella gestione di queste importanti strutture.