Una rivoluzione totale per la Fiorentina
La Fiorentina ha vissuto un’estate di grandi cambiamenti, con una campagna acquisti che ha visto l’arrivo di ben 11 nuovi giocatori. Il direttore sportivo Daniele Pradè ha definito la situazione come una “rivoluzione totale”, motivata dalla delusione della finale di Conference League persa contro l’Olympiakos ad Atene. “E’ stata la delusione più grande di questi anni, pensavamo di vincere, un ko così lascia cicatrici permanenti, di qui la decisione di cambiare”, ha spiegato Pradè.
Tra i nuovi arrivi spiccano nomi importanti come Kean, De Gea e Gosens, a cui si aggiungerà a gennaio il difensore argentino Nicolas Valentini. Al contempo, la Fiorentina ha salutato alcuni giocatori chiave come Nico Gonzalez, passato alla Juventus per quasi 40 milioni, e Nikola Milenkovic, che si è trasferito al Nottingham Forest per 15 milioni.
L’ambizione di Pradè: “Vogliamo essere una squadra che non sia seconda a nessuno”
L’obiettivo di Pradè è chiaro: costruire una squadra solida e ambiziosa, in grado di competere per i vertici della Serie A. “L’ambizione? Ogni società ce l’ha, la nostra è stare lassù, giocare sempre per vincere, essere felici perché ci ha scelto un giocatore come De Gea”, ha dichiarato il direttore sportivo. “Ci piacerebbe ripeterci a livello di finali ma possibilmente riuscendo a vincerle anche se per i lavori in corso il Franchi non è più il fortino capace di mettere in soggezione ogni avversario e questo mi mette un po’ di ansia”
Pradè ha sottolineato la fiducia nel nuovo allenatore Raffaele Palladino, arrivato al posto di Vincenzo Italiano, e ha espresso la sua convinzione che la squadra sia in grado di raggiungere grandi traguardi. “Con Kean pensiamo di aver colmato finalmente il vuoto lasciato anni fa da Vlahovic? Lo speriamo fortemente. E’ stata una scelta condivisa al 100% da tutti, come tutte le altre operazioni”, ha detto Pradè.
Il caso Gudmundsson e altri obiettivi mancati
Tra le operazioni più complesse della campagna acquisti, Pradè ha citato quella relativa a Gudmundsson, un giocatore già corteggiato a gennaio. L’attaccante islandese è stato coinvolto in un’accusa di ‘cattiva condotta sessuale’ e si è recato a Reykyavik per presenziare all’udienza. “Per Gudmundsson ci siamo tutelati in tutto e per tutto, comunque sia lui che noi siamo molto sereni”, ha assicurato Pradè.
La Fiorentina ha valutato e trattato altri giocatori, come Vitor Roque, Baturina, Mangala, Tessmann, Hummels e Vargas, ma non è riuscita a concludere l’affare. Inoltre, alcuni giocatori che avrebbero potuto restare hanno scelto di trasferirsi altrove, come Amrabat, che si è trasferito al Fenerbache per condizioni economiche più alte.
Il futuro di Kayode e Pongracic
La Fiorentina ha deciso di non cedere il giovane Kayode, nonostante le numerose richieste dalla Premier League. “Ci sono state tante richieste dalla Premier per lui ma il presidente non lo avrebbe mai ceduto, e comunque puntiamo molto su di lui”, ha affermato Pradè.
In merito a Pongracic, che sta incontrando difficoltà nella difesa a tre, Pradè ha sottolineato che non è obbligatorio giocare con questo schema. “Non è obbligatorio giocare così, si può anche farlo a quattro”, ha detto il direttore sportivo.
Un’eredità da 2012
Pradè ha ricordato che già nel 2012, quando la società viola era gestita dalla famiglia Della Valle, aveva avviato una rivoluzione simile a quella attuale. “Come allora abbiamo cercato anche stavolta da parte di abbassare l’età dall’altra di prendere elementi strutturati. Oggi però il lavoro di Palladino è più difficile, nel 2012 non avevamo gli impegni europei”, ha concluso Pradè.
Un’ambiziosa sfida per la Fiorentina
La Fiorentina si presenta con un nuovo volto e una nuova ambizione. La rivoluzione totale messa in atto da Pradè è un segnale chiaro della volontà di competere ai massimi livelli. Tuttavia, la squadra dovrà dimostrare di essere all’altezza delle aspettative e di poter competere con le grandi del campionato. La sfida per Palladino e i suoi giocatori sarà ardua, ma sicuramente emozionante.