Un’odissea burocratica per l’assistenza di una figlia disabile
Domenico Luccisano, pensionato di Gioia Tauro, vive un’autentica odissea nel tentativo di garantire l’assistenza necessaria alla figlia trentacinquenne, Rita Erika, costretta su una sedia a rotelle. La giovane donna, che non ha mai camminato, ha sviluppato una piaga da decubito che richiede cure specifiche e costanti.
Il padre racconta all’ANSA le difficoltà che incontra nel ricevere i dispositivi e i medicinali necessari per la cura della ferita, che rischia di infettarsi e degenerare in una pericolosa setticemia. La fornitura di questi materiali è autorizzata ogni due mesi da uno specialista dell’Azienda sanitaria provinciale, con un iter burocratico che costringe Luccisano a recarsi a Palmi e successivamente a Taurianova per ottenere l’assistenza domiciliare integrata.
“Fin dalla prima fornitura, quando ho dovuto attendere più di un mese per avere tutto, sono iniziati i problemi”, denuncia Luccisano. “Oltre alle lunghe attese, c’è sempre qualcosa che manca e sono costretto a provvedere di tasca mia”.
Un sistema sanitario in difficoltà
La denuncia di Luccisano si estende al sistema sanitario calabrese, definito “oltre il terzo mondo”. Il pensionato lamenta la difficoltà di accesso ai servizi di assistenza domiciliare integrata, che serve ben 33 comuni della Piana di Gioia Tauro, con file interminabili e un’assistenza spesso inadeguata.
“Il problema è che nessuno si lamenta e molta gente, di fronte ad una situazione così grave e difficile, sta zitta”, afferma Luccisano. “Tutto questo però non è accettabile. Per questo ho deciso di protestare pubblicamente chiedendo un servizio ed un’assistenza più adeguati”.
Luccisano racconta di essere stato costretto a portare la figlia a Vibo Valentia per farla visitare da un chirurgo, a causa della mancanza di cure adeguate. “Spesso il personale dell’Azienda sanitaria provinciale mi esprime il suo dispiacere per questa situazione. Ma il dispiacere non serve a risolvere i problemi”, conclude con amarezza.
La fragilità del sistema sanitario e la necessità di un cambiamento
La storia di Domenico Luccisano mette in luce la fragilità del sistema sanitario italiano, in particolare in Calabria. La difficoltà di accesso alle cure, le lunghe attese e la carenza di assistenza domiciliare rappresentano un problema diffuso, che non può essere ignorato. E’ necessario un intervento urgente per migliorare l’organizzazione del sistema sanitario e garantire un’assistenza adeguata a tutti i cittadini, soprattutto a coloro che si trovano in situazioni di fragilità.