Il Campo Largo si riunisce a Roma
I leader del campo largo si sono riuniti a Roma per la festa di Alleanza Verdi e Sinistra, con l’obiettivo di costruire un’alternativa al governo Meloni. Il perimetro dell’alleanza è stato definito come quello del parco Nomentano, con la partecipazione di Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Riccardo Magi.
Il ‘tavolo permanente’ di consultazione è stato avviato, ma persistono differenze sulla politica estera, tra cui il conflitto in Ucraina e le elezioni Usa.
L’obiettivo: sfidare il governo Meloni
L’obiettivo dell’incontro è chiaro: proseguire, con rinnovato slancio, la sfida al governo Meloni. L’impegno comune è quello di valorizzare le convergenze e lavorare sui disaccordi, a cominciare dalla costruzione di una piattaforma programmatica.
Tra i vertici Dem, non sembrano esserci dubbi: è questo il perimetro politico e unitario delle forze di opposizione, che si preparano a governare il Paese.
Il ruolo di Elly Schlein
Come ha più volte ripetuto la segretaria del Pd Schlein, però, la linea rimane contraria ai veti. Dopo un’estate animata dal tentativo di Renzi di spostare Italia Viva nel centrosinistra, un piccolo spiraglio resta aperto sul confronto a partire dalle cinque priorità lanciate dalla leader a Reggio Emilia.
“La gente è stufa di litigi da condominio, bisogna unire le nostre forze su temi concreti”, dichiara la leader.
Le posizioni degli altri leader
“Da qui, oggi, parte la ‘Terra Comune’ del centrosinistra per la costruzione di una base programmatica, costruiamo un programma comune in Parlamento e nel Paese”, incalza Bonelli di Europa Verde.
A puntellare la riflessione ci pensa Fratoianni di Sinistra Italiana. “Quello sul palco, vorremmo fosse il nucleo della coalizione”, spiega. “Un gruppo – aggiunge – che ricerchi la massima convergenza possibile e si faccia carico della costruzione dell’alternativa, il perimetro serve a qualcosa se è credibile e riporta le persone al voto, la somma algebrica non porta da nessuna parte.”
La posizione del M5S
Quando c’è da ragionare sul quintetto di leader sul palco, i vertici del M5s vanno dritti al punto: “siamo sicuramente le forze che hanno lavorato più coerentemente e convintamente insieme in Parlamento per costruire un’alternativa alla destra e che si impegnano a farlo nei prossimi mesi.”
Ora più che mai, il veto su Renzi non accenna a cadere. Diversi parlamentari 5s insistono: “etica pubblica, lotta all’affarismo e affidabilità non sono semplici beghe di condominio, ma il core business dell’intesa su un programma credibile e alternativo.”
Da queste parti, insomma, la porta a Renzi rimane chiusa.
La posizione di Azione e +Europa
Mentre Azione, con le parole di Calenda, al momento si tiene fuori: “sui temi siamo divisi ed è per questo che non siamo nel campo largo, che è un gran casino.”
Anche Magi di +Europa, che invece è sul palco, sottolinea le differenze che ancora restano tra i cinque partiti. Dalla guerra in Ucraina al Jobs Act, passando per il ruolo dell’Ue e dell’agenda Draghi. Ma rilancia: “serve un tavolo permanente che costruisca convergenze lavorando sulle differenze.”
Le sfide future
Per il “nucleo politico” del campo largo, l’ala centrista non è il solo rebus. Le differenze sui temi rimangono, il cammino per smussarle resta lungo.
Un passo avanti per l’opposizione?
La riunione del campo largo a Roma rappresenta un passo avanti nella costruzione di un’alternativa al governo Meloni. L’impegno a costruire una piattaforma programmatica comune e a lavorare sulle differenze è un segnale positivo. Tuttavia, il percorso è ancora lungo e la presenza di veti e divergenze di opinione potrebbe ostacolare la formazione di una coalizione solida e credibile. Sarà importante monitorare l’evoluzione di questa alleanza e la sua capacità di rispondere alle esigenze del Paese.