Veto confermato, opposizione sconfitta
Il governo argentino ha ottenuto una vittoria decisiva alla Camera dei deputati, bloccando il tentativo dell’opposizione di ribaltare il veto del presidente Javier Milei sulla riforma delle pensioni. Il provvedimento, approvato dal Congresso ad agosto, era stato bocciato dal presidente, che ha espresso la sua contrarietà all’aumento delle pensioni. La votazione di ieri ha visto il governo raccogliere il terzo dei voti necessari per confermare il veto, con 153 deputati a favore e 87 contrari. Otto deputati si sono astenuti. L’opposizione, che aveva bisogno di 166 voti per raggiungere i due terzi necessari a ribaltare il veto, ha fallito il suo obiettivo.
Tensioni e proteste
La seduta si è svolta in un clima di alta tensione, con la presenza di una manifestazione all’esterno del parlamento organizzata da gruppi peronisti e di sinistra. Tra i manifestanti erano presenti molti pensionati, che protestavano contro la decisione del governo di bloccare l’aumento delle pensioni. Durante la manifestazione si sono verificati scontri con la polizia.
Alleanze politiche
Il partito al potere ha ottenuto il sostegno di Pro, il partito dell’ex presidente Mauricio Macri, e di altri blocchi alleati. Anche una mezza dozzina di deputati dell’Unione civica radicale hanno votato a favore del veto. Questa coalizione ha permesso al governo di raggiungere il numero di voti necessario per bloccare l’opposizione.
Implicazioni per l’economia e la politica argentina
La decisione del governo di bloccare l’aumento delle pensioni avrà un impatto significativo sull’economia e sulla politica argentina. I pensionati, che costituiscono una parte importante della popolazione, saranno colpiti da questa decisione. L’opposizione, che ha subito una sconfitta decisiva, potrebbe intensificare le sue critiche al governo e cercare di mobilitare l’opinione pubblica. Resta da vedere come si evolverà la situazione politica in Argentina nei prossimi mesi.