Un Arrestato Dopo 28 Anni
Un nuovo capitolo si apre nell’inchiesta sull’omicidio di Maria Luigia Borrelli, l’infermiera genovese uccisa il 5 settembre 1995 in vico Indoratori, nel basso che utilizzava per prostituirsi. Dopo quasi tre decenni, gli investigatori della squadra mobile e della guardia di finanza, coordinati dal sostituto procuratore Patrizia Petruzziello, hanno arrestato un 60enne genovese, dipendente di una carrozzeria, con l’accusa di omicidio e rapina.L’uomo, che ha problemi di dipendenza dal gioco d’azzardo e avrebbe contratto molti debiti nel corso della vita, è stato individuato grazie a diversi elementi, tra cui il dna lasciato sulla scena del crimine. Gli inquirenti ipotizzano che l’uomo abbia ucciso ‘Antonella’, come Borrelli si faceva chiamare nella sua seconda vita, dopo aver consumato un rapporto sessuale, portandole via il portafoglio con l’incasso della giornata.
Un Caso Lungo e Tortuoso
Il caso Borrelli è stato un cold case per molti anni, con diversi colpi di scena e sospettati. Due anni fa, una supertestimone aveva raccontato agli investigatori che sua madre, ex infermiera come Borrelli, le aveva confidato di aver visto un primario del San Martino, alcuni giorni dopo l’omicidio, con graffi al volto e al collo. Il medico era morto nel 2021. La comparazione del dna, fatta attraverso alcuni parenti dell’uomo, aveva però dato esito negativo nel luglio dell’anno scorso.Anche in passato, diversi sospettati erano stati scagionati a causa di esiti negativi del test del dna. L’arresto del 60enne rappresenta un’importante svolta nell’inchiesta, che ha finalmente portato alla luce un nuovo sospettato dopo anni di indagini.
Un Caso Che Mette in Luce le Sfide del Giustizia
Il caso Borrelli è un esempio di come l’omicidio possa lasciare ferite profonde e come la ricerca della giustizia possa essere un percorso lungo e tortuoso. La perseveranza degli investigatori e l’utilizzo di nuove tecnologie, come il test del dna, hanno finalmente portato a un nuovo sviluppo nell’inchiesta. Tuttavia, il caso ci ricorda anche l’importanza di non perdere mai la speranza e di continuare a cercare la verità, anche quando le prove sembrano scarse o il tempo passa.