Il Diritto internazionale umanitario come riconoscimento di fratellanza
In un videomessaggio alla tavola rotonda sul diritto internazionale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito il Diritto internazionale umanitario come un "riconoscimento di fratellanza" dei popoli, un pilastro fondamentale per "porre un freno al piano inclinato degli orrori della guerra".
Principi non ambigui e la necessità di rispetto in ogni circostanza
Mattarella ha sottolineato come si tratti di "principi che non lasciano spazio all’ambiguità" e che "il diritto umanitario va rispettato in ogni circostanza".
Il conflitto in corso a Gaza e l’appello alla proporzionalità e distinzione
Il Presidente ha citato esplicitamente i conflitti in corso, da Gaza all’Ucraina, come esempi concreti di situazioni in cui il Diritto internazionale umanitario deve essere applicato con rigore. In particolare, ha evidenziato la situazione in Medio Oriente, dove "il bollettino di uccisioni, distruzioni di scuole, ospedali e campi profughi" "ci interroga su quei principi di proporzionalità e distinzione fra civili e belligeranti".
Il sequestro e l’uccisione di ostaggi israeliani e il nuovo livello di orrore
Mattarella ha inoltre condannato il "sequestro e l’uccisione di ostaggi israeliani inermi", definendolo un atto che "ha raggiunto nei giorni scorsi nuovi livelli di orrore".
Riflessioni sul ruolo del Diritto internazionale umanitario
Le parole di Mattarella ci ricordano l’importanza del Diritto internazionale umanitario come strumento per proteggere i civili in tempo di guerra. La sua enfasi sulla necessità di rispettare i principi di proporzionalità e distinzione, e la sua condanna del sequestro e dell’uccisione di ostaggi, sottolineano la necessità di un’azione decisa per prevenire ulteriori atrocità. È fondamentale che la comunità internazionale lavori insieme per garantire il rispetto del Diritto internazionale umanitario in ogni circostanza, per porre un freno agli orrori della guerra e proteggere la dignità umana.