Barry Callebaut, riunione in prefettura a Verbania per la chiusura dello stabilimento di Intra
atlante
2 min read
La riunione in prefettura
Si è tenuta in prefettura a Verbania una riunione per affrontare la delicata questione della chiusura dello stabilimento di Intra della Barry Callebaut, azienda di cioccolato svizzera. L’incontro, iniziato poco dopo le 11, ha visto la partecipazione di rappresentanti aziendali e sindacali per discutere le possibili soluzioni al problema che coinvolge circa 115 dipendenti diretti e decine di altri lavoratori dell’indotto.
Per Barry Callebaut erano presenti Alessio Macrì, direttore delle risorse umane, ed Esteve Segura, direttore dell’area Sud Est Europa della multinazionale.
Emilio Capacchione, segretario regionale Fai Cisl, ha ricordato prima della riunione che lo stabilimento di Intra è il più grande in Italia sia per numero di dipendenti sia per volume di produzione.
Impatto sulla comunità locale
La chiusura dello stabilimento avrà un impatto significativo sulla comunità locale di Intra, con la perdita di posti di lavoro e l’incertezza per il futuro. La riunione in prefettura rappresenta un primo passo per cercare di mitigare le conseguenze negative della chiusura e trovare soluzioni per i lavoratori coinvolti.
La presenza dei rappresentanti aziendali e sindacali dimostra la volontà di affrontare la situazione in modo costruttivo e di cercare soluzioni che possano garantire un futuro ai dipendenti dello stabilimento.
La riunione è stata un’occasione per discutere le possibili alternative e per cercare di trovare un accordo che possa salvaguardare il più possibile i posti di lavoro e l’economia locale.
Il futuro dello stabilimento di Intra
La chiusura dello stabilimento di Intra rappresenta una grave perdita per la comunità locale e per l’economia del territorio. È fondamentale che le autorità competenti e le parti coinvolte lavorino insieme per trovare soluzioni che possano mitigare l’impatto della chiusura e garantire un futuro ai lavoratori.
La crisi del settore del cioccolato, come quella di molti altri settori, è un segnale di allarme che richiede un’attenta riflessione sulle politiche industriali e sulle strategie di rilancio economico. È importante investire in ricerca e sviluppo, in innovazione e in formazione per creare nuove opportunità di lavoro e per garantire un futuro sostenibile alle imprese e ai lavoratori.
