Il Leone d’Argento per “Vermiglio” e l’unanimità della giuria
Maura Delpero ha conquistato il Leone d’Argento – Gran Premio della giuria a Venezia 81 con il suo film “Vermiglio”. La regista italiana ha ricevuto l’unanimità del giudizio da parte della giuria presieduta da Isabelle Huppert, che ha definito il suo lavoro “poesia in immagini”. Il film, prodotto da Cinedora e Rai Cinema, uscirà con Lucky Red il 19 settembre e sarà presentato anche al festival di Toronto e in altri festival internazionali. “Vermiglio” potrebbe essere candidato italiano all’Oscar internazionale, anche se la competizione è alta con “Parthenope” di Paolo Sorrentino in pole position. La regista si dice felice di questa possibilità, sottolineando come il premio sia un riconoscimento del suo lavoro e un’iniezione di fiducia per il futuro.
Un cinema autentico e indipendente: le influenze e la poetica di Maura Delpero
Maura Delpero, nata a Bolzano e cresciuta a Bologna, si definisce un'”autodidatta” che ha imparato a fare cinema “bulimicamente” guardando i film della Cineteca di Bologna. La regista, che ha vissuto in Francia e parla cinque lingue, ora vive tra Italia e Argentina con il marito attore argentino e la figlia piccola. Il suo cinema è autentico, indipendente e lontano dai modi consueti di girare. Delpero cita come influenze registi come Olmi, De Sica, Tarkovskij e Haneke, e si considera un’artista che cerca di dare vita a un cinema che “non prende per mano lo spettatore”, ma lo invita a “sentire l’esperienza creativa” e a “cercare emozioni del cuore e della mente”.
“Vermiglio”: una storia di amore e guerra in un paesino di montagna
“Vermiglio” racconta la storia di una ragazza che nell’ultimo anno della seconda guerra mondiale, in un paesino di montagna in Val di Sole, si innamora di un soldato disertore rifugiato lì e resta incinta. Il film, girato in dialetto con un cast di comparse locali scelte una ad una da Delpero, è un’opera che esplora il tema dell’amore e della guerra in un contesto rurale e isolato. Il film si concentra sulla vita quotidiana del paese e sulla trasformazione che subisce con l’arrivo del soldato e la gravidanza della ragazza. La regista ha scelto di girare il film in modo realistico, con un ritmo lento e una fotografia che cattura la bellezza e la solitudine del paesaggio montano.
Il tema delle uguaglianze e la sfida al cinema maschile
Maura Delpero si batte per un cinema più paritario, in cui non ci sia più un “punto di vista di genere”, ma solo il “punto di vista dell’autore”. La regista, che ha allattato sua figlia sul set di “Vermiglio”, si è fatta portavoce del tema della conciliazione lavoro-famiglia, denunciando la difficoltà che le donne incontrano nel conciliare la maternità con il lavoro. Delpero auspica un futuro in cui il cinema non sia più un “universo maschile, bianco, ricco, del Primo mondo”, ma un universo aperto a tutte le voci e a tutte le storie.
Un cinema indipendente e non commerciale: un invito al rinnovamento
Maura Delpero ha realizzato “Vermiglio” con un budget di appena 4 milioni di euro, dimostrando che è possibile fare un cinema indipendente e di qualità anche con risorse limitate. La regista ha ringraziato il pubblico e i cineasti presenti alla premiazione, invitandoli a fare un cinema “non legato a logiche commerciali”, e ha rivolto un appello al neo ministro della Cultura Alessandro Giuli per un maggiore sostegno al cinema indipendente.
Un cinema che fa riflettere
Maura Delpero ha realizzato un film che non solo intrattiene, ma anche fa riflettere su temi importanti come la guerra, l’amore, la famiglia e l’uguaglianza. Il suo cinema è autentico, indipendente e coraggioso, e si distingue per la sua capacità di raccontare storie umane in modo profondo e coinvolgente.