Un omicidio e scontri violenti durante la commemorazione del golpe
Il tradizionale corteo al Cimitero Generale di Santiago, che ogni anno si svolge in memoria dell’11 settembre 1973, giorno del colpo di stato militare in Cile, è stato segnato da un tragico evento. Un giovane di 26 anni è stato assassinato con un’arma da taglio durante la marcia. L’aggressore, arrestato dalle forze dell’ordine, ha colpito la vittima alle spalle.
La marcia è stata inoltre teatro di violenti scontri tra i carabinieri e gruppi di manifestanti incappucciati, armati di bombe molotov e fuochi d’artificio. Quattro agenti sono rimasti feriti durante gli scontri.
Il bilancio degli arresti e le azioni del governo
Il sottosegretario del Ministero dell’interno, Manuel Monsalve, ha comunicato che sono stati effettuati 36 arresti da parte delle forze dell’ordine. Il governo ha annunciato l’intenzione di presentare una denuncia al Consiglio di Difesa dello Stato per i danni patrimoniali subiti durante gli scontri. Inoltre, è stata annunciata una querela per l’uso di bombe molotov e fuochi d’artificio.
Le forze dell’ordine, consapevoli dei potenziali rischi per la sicurezza, avevano organizzato diverse riunioni con la delegazione presidenziale della Regione metropolitana nei giorni precedenti la marcia, oltre ad adottare misure preventive.
La memoria del passato e la sfida della pace
La commemorazione del golpe del 1973 è un momento importante per il Cile, un’occasione per ricordare le vittime della dittatura e riflettere sul passato. Tuttavia, la violenza che ha caratterizzato la marcia di quest’anno è un segnale allarmante. È fondamentale che il Cile continui a lavorare per la costruzione di una società pacifica e democratica, in cui la memoria del passato serva a costruire un futuro migliore.