Lo stallo sulle nomine Rai
La partita delle nomine Rai sembra destinata a un nuovo tempo supplementare. Il vertice dei leader di centrodestra ha lasciato aperti i due dossier, con la premier Giorgia Meloni che intende sciogliere i nodi quanto prima per affrontare un autunno delicato. Il voto di Camera e Senato sui consiglieri di amministrazione della tv pubblica, previsto per questa settimana, potrebbe slittare al 26 settembre.
Meloni sta cercando di risolvere il puzzle, trattando con alleati e opposizioni. Le opposizioni chiedono un presidente di garanzia anziché Simona Agnes, in quota FI. Si parla di profili come Gianni Minoli, Ferruccio De Bortoli, Walter Veltroni e Milena Gabanelli.
FI, però, non cede su Agnes. La premier ha proposto di accettare il ticket Agnes presidente e Giampaolo Rossi ad, con l’accordo di includere le proposte delle opposizioni nella futura riforma della governance Rai. Ma finora non è arrivata una risposta positiva.
Se FI rinunciasse ad Agnes e si trovasse una convergenza su un presidente di area dem, il Pd rinuncerebbe a nominare un suo consigliere d’amministrazione. Lo stesso farebbe il Movimento se la scelta cadesse su un profilo da loro proposto.
In questo scenario, si osservano con attenzione anche le mosse di Matteo Renzi, con la maggioranza che spera si smarchi dalle altre opposizioni in chiave anti-M5s.
La Liguria: Rixi il favorito
Anche la questione del candidato del centrodestra in Liguria resta aperta. L’ipotesi di puntare sul leghista Edoardo Rixi resta la più concreta. La Lega spinge per questa soluzione, ma vuole che non passi come una candidatura leghista, bensì come una scelta su cui metta il cappello Meloni.
Rixi, fedelissimo di Salvini e suo vice al ministero delle Infrastrutture, ha dichiarato: “Nel centrodestra siamo una squadra e se me lo chiede la premier mi candido”. Servirà ancora qualche giorno per sciogliere i dubbi del centrodestra sulla Liguria.
Il caso Boccia-Sangiuliano
Il caso Sangiuliano-Boccia continua a tenere banco. Mediaset ha annunciato che Boccia sarà intervistata stasera a Carta Bianca in onda su rete 4. Una notizia che, secondo indiscrezioni, sarebbe stata accolta con una certa irritazione dalla premier.
Maria Rosaria Boccia ha pubblicato su Instagram una foto di un mega yacht con la didascalia “La potenza è nulla senza controllo”, con un riferimento alle indiscrezioni sulla reazione della premier.
Il legale dell’ex ministro Sangiuliano, Siverio Sica, ha dichiarato a l’Aria che tira su La7 di essere sereno e di non avere timore di quello che può dire Boccia. “Ho visionato le chat dell’ex ministro e sono sereno”, ha detto Sica, aggiungendo che i giornalisti dovrebbero fare il loro lavoro verificando chi è l’accusatore e poi l’accusato.
L’appello di Meloni alla compattezza
Meloni ha rilanciato l’input agli alleati di proseguire all’insegna della compattezza, evitando fughe in avanti e passi falsi. La premier ha già sottolineato questo concetto la settimana scorsa all’esecutivo di Fratelli d’Italia e, prima ancora, in Consiglio dei ministri.
Nelle sue intenzioni dovranno essere più frequenti pranzi di lavoro con i vicepremier Matteo Salvini (Lega) e Antonio Tajani (FI), e il leader di Noi moderati Maurizio Lupi, a cui questa volta si è aggiunto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, per illustrare agli alleati “la situazione dei conti pubblici ad oggi e le nuove procedure di bilancio alla luce del nuovo Patto europeo”.
Un autunno delicato
La situazione politica italiana è in fermento, con diversi nodi da sciogliere in vista di un autunno delicato. La premier Meloni si trova a dover gestire un delicato equilibrio tra le diverse forze politiche, cercando di mantenere la compattezza del centrodestra e di trovare soluzioni condivise per le nomine Rai e la scelta del candidato in Liguria. Il caso Boccia-Sangiuliano aggiunge un ulteriore elemento di tensione, con la premier che sembra irritata dalle nuove rivelazioni dell’ex ministro. La capacità di Meloni di gestire queste situazioni delicate sarà fondamentale per la stabilità del governo e per il buon funzionamento delle istituzioni.