Sospensione e fascicolo di revoca
La Corte Suprema cilena, equivalente alla Corte di Cassazione italiana, ha preso la decisione di sospendere dal servizio la magistrato Ángela Vivanco. La decisione è stata presa in seguito a un’indagine che ha evidenziato un possibile coinvolgimento della giudice in una “catena di favori” con l’avvocato Luis Hermosilla, attualmente in carcere preventivo per un caso di corruzione. Oltre alla sospensione, la Corte ha anche aperto un “fascicolo di revoca” contro Vivanco, il che significa che verrà avviata un’inchiesta formale per valutare la possibilità di revocare definitivamente la sua nomina.
Le chat incriminate
L’indagine è nata da alcune chat filtrate del 2018. Secondo quanto riportato da Ciper (Centrale d’informacioni della Presidenza della Repubblica), le chat suggeriscono che la giudice Vivanco abbia chiesto aiuto all’avvocato Hermosilla per ottenere un posto alla Corte Suprema. In seguito, sono state ritrovate conversazioni sul telefono di Hermosilla che dimostrano come l’avvocato, mesi dopo, abbia contattato la giudice per sollecitare favori in un caso giudiziario. Questo caso riguardava il Ministero degli Interni, dove Hermosilla lavorava come consulente durante il governo dell’ex presidente Sebastián Piñera.
Un’inchiesta in corso
L’inchiesta è in corso e si concentrerà sull’analisi dei messaggi filtrati per valutare se vi siano prove sufficienti a confermare il coinvolgimento di Vivanco in una “catena di favori”. Se le accuse saranno confermate, la giudice potrebbe affrontare un procedimento disciplinare e la revoca definitiva della sua nomina.
Un caso che solleva interrogativi
Questo caso solleva interrogativi sulla trasparenza e l’integrità del sistema giudiziario cileno. È importante che l’inchiesta venga condotta in modo imparziale e che la verità venga accertata. La fiducia nel sistema giudiziario è fondamentale per la stabilità di un paese e per la protezione dei diritti dei cittadini.