Il Leone d’oro a Venezia per Almodóvar
Pedro Almodóvar, il maestro del cinema spagnolo, si è aggiudicato il Leone d’oro alla 81° edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con il suo film “La stanza accanto”. Il film, il primo in lingua inglese per il regista, vede la partecipazione di due attrici di fama mondiale, Tilda Swinton e Julianne Moore, ed affronta il tema delicato dell’eutanasia.
“Sono emozionato, non pensavo di vincere il Leone d’oro. Ma una volta che c’è l’hai diventi dipendente. Credo che non potrò vivere più senza questo Leone accanto”, ha dichiarato Almodóvar, visibilmente commosso.
Il regista ha espresso la sua gratitudine per il premio, sottolineando come non fosse scontato, vista la qualità dei film in concorso. “Questo premio mi ha fatto piacere, non era scontato perché ho visto alcuni film del festival, e vorrei vederli tutti, ma posso dire che è stata un’edizione speciale”.
Un film che guarda al presente
“La stanza accanto” non è solo un film sull’eutanasia, ma anche una storia di due donne che si confrontano in un mondo in declino. Almodóvar ha voluto creare un film profondo e austero, in contrasto con il suo stile più barocco e melodrammatico del passato.
“Non volevo forme di sentimentalismo proprio per questi argomenti”, ha spiegato il regista. “Volevo fare un film profondo e austero alla luce della tematica espressa e la vitalità del personaggio di Martha, interpretato da Tilda Swinton, che prende la decisione di togliersi la vita da malata terminale attraverso un atto consapevole.”
Un Almodóvar in evoluzione
Almodóvar ha riconosciuto che la sua narrativa è cambiata negli ultimi anni, diventando meno barocca. “Dopo 23 film ho piacere di cambiare anche se credo che in tutti i miei film mi si riconosca. Adesso mi identifico di più con questa forma, per fortuna quando ero giovane ho fatto film molto pazzi, folli e questo mi ha tranquillizzato, non ne sento la necessità”.
Riflessioni sul presente e sul futuro
Almodóvar ha anche espresso la sua preoccupazione per i diritti che, secondo lui, sono a rischio con l’ascesa della destra. Si è augurato che i governi trovino il modo di rendere possibile l’eutanasia, ricordando che solo in pochi paesi è praticata.
“Avvertiamo tutti forte la sensazione di catastrofe presente, ma dobbiamo tentare di vivere la vita con sollievo, cercando di rendere felici gli altri seppure noi non lo siamo. Speriamo che l’apocalisse ci dia più tempo prima di scatenarsi”, ha concluso il regista.
Un film che sarà in sala a dicembre
“La stanza accanto”, liberamente ispirato al romanzo della scrittrice Sigrid Nunez, sarà in sala con Warner il 5 dicembre.
Un Almodóvar che si rinnova
Il Leone d’oro a Venezia per “La stanza accanto” rappresenta un’ulteriore conferma del talento di Pedro Almodóvar, ma anche un segnale di cambiamento nella sua filmografia. Il regista, che ha sempre amato il cinema barocco e melodrammatico, ha scelto di affrontare un tema delicato come l’eutanasia con un approccio più sobrio e introspettivo. Questo cambio di rotta potrebbe essere un segno di maturità e di una nuova fase creativa per il regista spagnolo.