La protesta dei docenti e dei genitori
Un’ondata di protesta ha investito Roma, con docenti e genitori di studenti con disabilità che si sono riuniti davanti al Ministero dell’Istruzione per denunciare le politiche educative del ministro Valditara, ritenute inadeguate per garantire un’istruzione di qualità inclusiva.
L’iniziativa, promossa dal Cds (Comitato docenti di sostegno) e dai comitati dei genitori degli studenti con disabilità, ha visto la partecipazione di diverse sigle sindacali, tra cui la Uil Scuola Rua, la Gilda degli Insegnanti e la Flc Cgil.
La manifestazione, tenutasi dalle 15:00 alle 19:00, ha visto un coro unanime di critiche rivolte al sistema attuale, con un focus particolare sulla situazione dei docenti di sostegno.
Il rischio di un modello a rischio
Secondo Roberto Garofani della Uil Scuola Rua, il modello italiano di inclusione degli alunni con disabilità, un tempo considerato un punto di riferimento per l’Europa, è oggi a rischio. La preoccupazione è legata a diverse criticità, tra cui il numero elevato di supplenti sul sostegno (oltre 100.000), la mancanza di una graduatoria nazionale per il reclutamento e la necessità di riaprire le graduatorie provinciali (GPS).
Garofani ha sottolineato l’esigenza di garantire docenti specializzati a tutti gli alunni con disabilità, criticando il sistema attuale che prevede la scelta dei docenti di sostegno con il placet delle famiglie.
Le critiche alla gestione dei titoli
Un altro punto cruciale della protesta riguarda la questione dei titoli conseguiti all’estero. I sindacati ritengono che il sistema misto, che prevede il riconoscimento sia di titoli italiani che esteri, contribuisca a creare divisione tra i precari e incida negativamente sul funzionamento della scuola.
La Flc Cgil, in particolare, si è espressa contro l’inserimento a pettine nelle GPS dei docenti con titolo di specializzazione conseguito all’estero ma non validato attraverso le previste procedure di riconoscimento.
Le richieste dei manifestanti
Tra le richieste dei manifestanti, spiccano l’istituzione di una graduatoria nazionale per il reclutamento dei docenti di sostegno, con la possibilità di indicare preferenze su base nazionale, la riapertura delle GPS nel 2025, la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto, la garanzia di docenti specializzati per tutti gli alunni con disabilità e l’eliminazione del numero chiuso delle università per l’accesso ai corsi di specializzazione sul sostegno.
La Gilda degli Insegnanti ha inoltre sollevato la necessità di stabilizzazione e garanzia di continuità e inclusività per docenti e alunni.
Il futuro dell’inclusione in Italia
La protesta a Roma solleva un interrogativo fondamentale sul futuro dell’inclusione in Italia. Il sistema attuale, con le sue criticità, rischia di compromettere un modello che ha rappresentato un punto di riferimento in Europa. È necessario un intervento urgente per garantire un’istruzione di qualità inclusiva per tutti gli studenti, con particolare attenzione alla formazione e al reclutamento dei docenti di sostegno.