Protesta dei precari a Milano: incatenati e imbavagliati
I precari della scuola, già da due giorni in protesta presso l’Ufficio scolastico territoriale di Milano, hanno intensificato la loro azione di protesta. Dopo aver occupato l’atrio, oggi si sono incatenati e imbavagliati all’interno dell’edificio. La loro azione è una risposta alla mancata assegnazione di cattedre, dovuta al malfunzionamento dell’algoritmo ministeriale. Il sindacato Adl Cobas ha denunciato la mancata convocazione di un incontro con il personale del Provveditorato, nonostante gli accordi presi il giorno precedente. I precari hanno annunciato che non lasceranno l’edificio fino a quando non sarà fissato un nuovo incontro. “Contrariamente agli accordi presi ieri, non è previsto alcun incontro con il personale del Provveditorato”, ha affermato Adl Cobas. “Non ce ne andremo fino a quando non ne sarà fissato un altro”.
La richiesta dei precari: trasparenza e chiarezza
La principale richiesta dei precari è che venga inviato “un avviso a tutti i dirigenti scolastici affinché vengano pubblicate le cattedre realmente disponibili”. Solo dopo questo passaggio, secondo loro, si potrà procedere con le nuove nomine in maniera trasparente. “In una situazione di totale emergenza, a pochissimi giorni dall’inizio della scuola – scrivono in una nota -, i docenti sono senza cattedra e gli studenti saranno senza insegnanti. Questa non è la scuola che vogliamo. L’illegalità che si sta perpetrando a causa del bug dell’algoritmo non è quello che insegniamo ai nostri studenti”.
L’emergenza scuola: docenti senza cattedra e studenti senza insegnanti
La situazione descritta dai precari è allarmante. L’inizio della scuola è alle porte e un gran numero di docenti si ritrova senza cattedra. Questo significa che molti studenti potrebbero iniziare l’anno scolastico senza un insegnante. La protesta dei precari mette in luce una grave criticità del sistema scolastico italiano, che rischia di penalizzare sia gli insegnanti che gli studenti. L’algoritmo ministeriale, che dovrebbe garantire l’assegnazione delle cattedre in modo equo e trasparente, si è rivelato fallace, creando un’emergenza che rischia di compromettere l’inizio dell’anno scolastico.
L’urgenza di una soluzione
La situazione dei precari è un problema che va affrontato con urgenza. È necessario che il Ministero dell’Istruzione intervenga per risolvere il problema dell’algoritmo e per garantire la pubblicazione delle cattedre disponibili. Solo in questo modo si potranno assegnare le cattedre in modo equo e trasparente e si potrà evitare che l’inizio dell’anno scolastico sia compromesso. La protesta dei precari è un segnale importante che non va ignorato. È necessario ascoltare le loro richieste e lavorare per trovare una soluzione che garantisca la dignità del lavoro degli insegnanti e il diritto degli studenti ad avere un’istruzione di qualità.