La denuncia di Anielle Franco
La Ministra dell’Uguaglianza Razziale del Brasile, Anielle Franco, ha confermato di aver subito molestie sessuali da parte del suo omologo al dicastero dei Diritti Umani, Silvio Almeida. La denuncia è stata fatta durante una riunione con altri ministri, come riportato dal sito Metrópoles. Franco, sorella dell’attivista e consigliere comunale Marielle Franco, uccisa a Rio de Janeiro nel 2018, si aggiunge così alla lista di 14 donne che hanno accusato Almeida nel movimento Me Too Brasile. Tra queste anche un’insegnante.
Secondo Metrópoles, le molestie contro la ministra avrebbero incluso baci inappropriati, mani tra le gambe ed espressioni verbali con contenuti sessuali. Tutti gli episodi sarebbero avvenuti l’anno scorso.
Possibili conseguenze per Almeida
Secondo il quotidiano Folha de São Paulo, il presidente Luiz Inácio Lula da Silva potrebbe destituire Almeida dall’incarico nelle prossime ore. La notizia è stata diffusa dopo la conferma della denuncia da parte di Anielle Franco. La gravità delle accuse e il numero crescente di donne che hanno denunciato Almeida potrebbero portare a un’azione immediata da parte del presidente.
Il movimento Me Too in Brasile
Il caso di Almeida si inserisce in un contesto di crescente attenzione al movimento Me Too in Brasile. Il movimento, nato negli Stati Uniti nel 2017, ha portato alla luce numerosi casi di molestie sessuali e abusi di potere in diversi settori della società. La denuncia di Anielle Franco, in particolare, è un segnale importante per la lotta contro la violenza di genere e per la promozione di un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso per tutte le donne.
Un momento delicato per la politica brasiliana
La denuncia di Anielle Franco rappresenta un momento delicato per la politica brasiliana. La questione delle molestie sessuali è un tema sempre più centrale nel dibattito pubblico, e la possibile destituzione di Almeida potrebbe avere un impatto significativo sull’immagine del governo Lula. È importante che le autorità competenti conducano un’indagine approfondita e imparziale, garantendo il rispetto dei diritti di tutte le parti coinvolte.