Un disastro per la biodiversità boliviana
Gli incendi che stanno devastando la Bolivia hanno già bruciato oltre 4 milioni di ettari di territorio, un danno enorme per un Paese che ospita una fauna tra le più variegate al mondo. La biologa Eliane Gutiérrez, che lavora presso il Centro di attenzione per la fauna selvatica della Bolivia, ha sottolineato che gli incendi non solo hanno compromesso le condizioni fisiche degli animali, ma li hanno anche lasciati senza cibo, riparo, ombra o acqua. Tra le specie più a rischio ci sono i giaguari e i tucani, che rischiano di soccombere alla fame, alla disidratazione o alle ustioni. “È molto triste che ogni anno si ripeta la stessa cosa. Gli incendi facilitano il bracconaggio, in quanto l’habitat di molti animali si riduce e viene sfruttato dai trafficanti”, ha concluso Gutiérrez.
La minaccia del bracconaggio
La tragedia degli incendi si intreccia con la minaccia del bracconaggio, che si intensifica in questi periodi di emergenza. I bracconieri approfittano della situazione per uccidere le madri degli animali e trafficarne poi i cuccioli. La riduzione dell’habitat, causata dagli incendi, rende gli animali più vulnerabili e facili da catturare. La Bolivia, con la sua ricca biodiversità, è un importante snodo per il traffico illegale di animali selvatici, che rappresenta una grave minaccia per la sopravvivenza di molte specie.
La necessità di una risposta urgente
La situazione in Bolivia è drammatica e richiede un’azione urgente da parte delle autorità e della comunità internazionale. È necessario un impegno concreto per spegnere gli incendi, contrastare il bracconaggio e proteggere la fauna selvatica. La perdita della biodiversità è una grave minaccia per l’intero pianeta, e la Bolivia, con la sua ricchezza di specie, è un patrimonio da preservare per le generazioni future.