Il Cile a rischio di isolamento marittimo
Il Cile, con oltre 6000 km di coste, potrebbe presto trovarsi in una situazione di isolamento dal commercio marittimo internazionale. Il problema riguarda la mancanza di infrastrutture adeguate per le navi portacontainer di ultima generazione, le Ultra Large Container Vessel (ULCV). Queste navi, con una capacità di carico di 20.000 container, sono lunghe 400 metri, larghe 60 metri e profonde 16 metri.
Il presidente della Camera Marittima e Portuaria del Cile, Camport, Daniel Fernández, ha lanciato l’allarme: “Non abbiamo nessun punto d’attracco per le navi ULCV”.
Fernández ha spiegato che se una nave di queste dimensioni decidesse di seguire una rotta come Shangai-Pacifico del Sud, le uniche opzioni per attraccare sarebbero Callao e Cancan, in Perù. Per raggiungere il Cile, la ULCV dovrebbe quindi separare il carico in questi porti e poi inviarlo con un’altra imbarcazione, con un altro itinerario, in un porto cileno. Questo comporterebbe costi e tempi di trasporto elevati.
“Se una nave con queste caratteristiche decidesse seguire la rotta, per esempio, Shangai-Pacifico del Sud, le possibilità per attraccare che ha sono Callao e Cancan”, in Perù, ha spiegato Fernández a El Mercurio.
Per far arrivare le merci nel paese australe la ULCV dovrebbe quindi separare il carico in questi porti per poi inviarlo con un’altra imbarcazione, di un altro itinerario, in un porto nazionale. Con costi e tempi elevati.
Il problema non è immediato, ma Fernández ha sottolineato la necessità di misure tempestive per evitare l’isolamento del paese entro una decina d’anni. “Due lustri per delle grandi infrastrutture portuarie sono tempi “giusti” per evitare l’isolamento”, ha affermato.
Le conseguenze dell’isolamento
L’isolamento del Cile dal commercio marittimo internazionale avrebbe conseguenze significative per l’economia del paese.
Il costo del trasporto delle merci aumenterebbe notevolmente, rendendo le importazioni e le esportazioni meno competitive. Questo potrebbe portare a una diminuzione del commercio internazionale, con un impatto negativo sulla crescita economica del paese.
Inoltre, l’isolamento potrebbe anche portare a una diminuzione dell’attrattività del Cile per gli investitori stranieri. Le aziende potrebbero essere meno propense a investire in un paese con infrastrutture inadeguate e costi di trasporto elevati.
Infine, l’isolamento potrebbe anche avere un impatto negativo sulla vita quotidiana dei cittadini cileni. I prezzi dei prodotti importati potrebbero aumentare, e la disponibilità di alcuni prodotti potrebbe essere limitata.
Un’opportunità di crescita
La situazione del Cile, pur presentando un problema di immediata risoluzione, rappresenta anche un’opportunità di crescita. L’investimento in infrastrutture portuali moderne e adeguate non solo permetterebbe al paese di rimanere competitivo nel commercio marittimo internazionale, ma aprirebbe anche nuove opportunità di sviluppo economico.
Il Cile potrebbe diventare un hub logistico regionale, attirando investimenti stranieri e creando nuovi posti di lavoro. La sfida è quella di cogliere questa opportunità e di realizzare gli investimenti necessari in modo tempestivo e strategico.