Il passaggio di consegne al Ministero della Cultura
Alessandro Giuli, ex presidente della Fondazione MAXXI e noto giornalista, è stato nominato nuovo Ministro della Cultura, succedendo a Gennaro Sangiuliano. La nomina è stata confermata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una nota, che ha sottolineato la continuità con le politiche culturali del governo: “Ho preso atto delle dimissioni irrevocabili di Sangiuliano e ho proposto al Presidente della Repubblica di nominare Alessandro Giuli, attualmente Presidente della Fondazione MAXXI, nuovo Ministro della Cultura. Proseguirà l’azione di rilancio della cultura nazionale, consolidando quella discontinuità rispetto al passato che gli italiani ci hanno chiesto e che abbiamo avviato dal nostro insediamento ad oggi”.
Giuli, 48 anni, romano, ha prestato giuramento questa sera al Palazzo del Quirinale nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il percorso di Alessandro Giuli
Giuli, con un passato nella destra extraparlamentare e un’esperienza giornalistica variegata, ha avuto un esordio brillante sul Foglio di Giuliano Ferrara del quale è stato anche vicedirettore dal 2008 al 2015 e poi condirettore fino al 2017, quando ha assunto il ruolo di direttore del settimanale Tempi. Ha collaborato poi con altre testate giornalistiche tra cui Linkiesta, Il Tempo, Libero, il Corriere dell’Umbria e la fondazione Med-Or.
Volto noto della tv per le sue partecipazioni ai talk di politica e attualità, ha anche condotto su Rai2 il programma Seconda Linea, con Francesca Fagnani, chiuso però dopo due puntate per gli ascolti non in linea con le aspettative.
Nel novembre 2022 è stato nominato, proprio da Sangiuliano, presidente della Fondazione MAXXI, con decorrenza dal 12 dicembre 2022, pur non avendo avuto in precedenza esperienze di gestione di beni culturali. È autore di diversi libri, tra questi: “Il passo delle oche. L’identità irrisolta dei postfascisti” (Einaudi), “Sovranismo per esordienti. Individui e potere tra identità e integrazione”, “E venne la Magna Madre: i riti, il culto e l’azione di Cibele Romana”, dedicato alle tradizioni arcaiche dell’antica Roma, “Gramsci è vivo. Sillabario per un’egemonia contemporanea” (Rizzoli).
È membro del Comitato Scientifico della Fondazione Leonardo, del Comitato Scientifico Taobuk – Taormina Book Festival, del Comitato Scientifico del Distretto del Contemporaneo e da dicembre 2023 è membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione BVLGARI ETS.
Il MAXXI e le polemiche
Da presidente del MAXXI, ha fatto discutere la sua decisione di inaugurare il programma estivo 2023 con un dialogo tra Vittorio Sgarbi e Morgan, degenerato tra frasi sessiste e volgarità, che costrinse lo stesso Giuli a chiedere scusa.
Per sua stessa ammissione, militante da ragazzo del Fronte della gioventù (si iscrisse a quattordici anni) e con un’esperienza nella destra extraparlamentare, crescendo ha virato su posizioni meno radicali, rappresentando la parte progressista della destra italiana.
Il futuro del MAXXI
Si apre il capitolo della successione al MAXXI, ma il passaggio di consegne non si annuncia breve. Sarà proprio Giuli, nella qualità di neo ministro, a indicare il futuro presidente della Fondazione.
Un nuovo capitolo per la cultura italiana
La nomina di Alessandro Giuli come Ministro della Cultura apre un nuovo capitolo per la politica culturale italiana. La sua esperienza come giornalista e come presidente del MAXXI, seppur breve, lo ha messo a contatto con il mondo dell’arte e della cultura. Sarà interessante vedere come le sue idee e il suo background si tradurranno in azioni concrete per il rilancio della cultura nazionale. Il suo passato nella destra extraparlamentare e la sua esperienza nel mondo giornalistico potrebbero portare a una visione della cultura più inclusiva e aperta al dialogo, ma anche a una maggiore attenzione per la tradizione e l’identità nazionale. Il suo ruolo come Ministro della Cultura sarà sicuramente osservato con attenzione da tutti gli operatori del settore e dal pubblico in generale.