Un’eredità di musica e bossa nova
Il mondo della musica piange la scomparsa di Sérgio Mendes, il musicista brasiliano che ha contribuito a diffondere la bossa nova in tutto il mondo. Mendes, noto per la sua band Brasil ’66, è morto nella sua casa di Los Angeles all’età di 83 anni a causa di complicazioni legate al Covid. La sua famiglia ha annunciato la triste notizia in un comunicato, sottolineando come la salute del compositore e arrangiatore si fosse deteriorata a causa dei sintomi prolungati del virus.
Mendes lascia un’eredità musicale di 35 album, in cui ha esplorato i suoni della bossa nova, del folk e del jazz, riscuotendo un grande successo negli Stati Uniti. Ha vinto tre Grammy Awards ed è stato nominato per un Oscar. La sua ultima performance live risale al novembre 2023, con concerti a Parigi, Londra e Barcellona.
Un percorso musicale ricco di passione
Nato a Niterói, Río de Janeiro, l’11 febbraio 1941, Mendes ha iniziato a studiare pianoforte classico da bambino. Il padre, medico, desiderava che il figlio seguisse le sue orme, ma dovette ricredersi di fronte al talento e alla passione del giovane per il jazz. “Quando mi ha visto in concerto con la mia band e si è accorto che non ero male, si è rilassato e mi ha lasciato andare per la mia strada”, ha ricordato Mendes in un’intervista del 2005.
Nel 1964, Mendes si trasferì a Los Angeles, firmò con la Capitol Records e formò la band Brasil ’65. Dopo due album di scarso successo commerciale, il gruppo reclutò due cantanti americane, Lani Hall e Bibi Vogel, per cantare in inglese e si ribattezzarono Brasil ’66. Il singolo “Mas que nada”, prodotto da Herb Alpert, consacrò la band a immediato successo mondiale.
Un’eredità che continua a ispirare
La scomparsa di Sérgio Mendes è una perdita per il mondo della musica. La sua musica ha saputo unire culture e generi, portando la bossa nova a un pubblico internazionale. Il suo talento e la sua passione per la musica continueranno a ispirare generazioni di artisti e appassionati di musica in tutto il mondo.