Un passo avanti per la cultura italiana?
Paolo Giordano, scrittore italiano di fama internazionale, sarà presente alla Buchmesse di Francoforte, in programma dal 16 al 20 ottobre, per partecipare a una serie di incontri che promettono di riaccendere il dibattito sulla partecipazione italiana alla fiera del libro più importante del mondo.
Dopo la polemica scatenata dalla lettera aperta, firmata da 41 autori e autrici italiane, che denunciava le esclusioni e la mancanza di scambi culturali con autori internazionali, l’Associazione Italiana Editori (AIE) ha deciso di mettere a disposizione uno spazio per incontri tra autori italiani e tedeschi. “Abbiamo accolto con favore la disponibilità dell’Associazione Italiana Editori di metterci a disposizione uno spazio (lo stand collettivo italiano) in fasce orarie stabilite”, spiega Giordano all’ANSA. “Prevediamo di fare due incontri, il giovedì e il venerdì, tra autori e autrici italiani presenti nella delegazione e personalità della cultura tedesca. Siamo in attesa delle ultime conferme degli ospiti tedeschi per poterli inserire nel programma”.
Ma non è tutto. Giordano sarà anche protagonista di un incontro organizzato dal Pen Berlin, intitolato “Radici nel presente”, che si concentrerà sui rapporti tra cultura e potere. Insieme a lui, saranno presenti Roberto Saviano, Walter Veltroni, Antonio Scurati e Alessandro Mazzucco. “Parallelamente, abbiamo ricevuto un invito da parte dei colleghi de Pen Berlin per collaborare a una programmazione che loro ospiteranno, più specificamente orientata ai rapporti fra cultura e potere, in Italia come in altri paesi”, spiega Giordano.
Un segnale positivo, ma…
La presenza di Giordano e degli altri autori italiani alla Buchmesse, con la possibilità di confrontarsi con colleghi tedeschi, rappresenta un segnale positivo per la partecipazione italiana alla fiera. La lettera aperta, con la sua critica serrata alle scelte organizzative della Buchmesse, ha sicuramente contribuito a far riflettere l’AIE e a spingere verso un maggiore coinvolgimento degli autori italiani.
Tuttavia, resta da vedere se questo passo avanti si tradurrà in un reale cambiamento. La Buchmesse è un palcoscenico importante per la cultura italiana, e la partecipazione degli autori italiani non può limitarsi a una serie di incontri isolati. È necessario un impegno costante e strutturato per promuovere la cultura italiana all’estero e per favorire il dialogo tra autori italiani e internazionali.
Un passo in avanti, ma non basta
La partecipazione di Paolo Giordano e degli altri autori alla Buchmesse è un passo in avanti per la cultura italiana. Tuttavia, la questione della partecipazione italiana alla fiera rimane aperta. È necessario un impegno costante e strutturato per promuovere la cultura italiana all’estero e per favorire il dialogo tra autori italiani e internazionali. La lettera aperta è stata un segnale importante, ma non basta. Serve un cambiamento di mentalità e una maggiore attenzione alle esigenze degli autori italiani.