Un ritrovamento a 3.100 metri
L’alta quota del Crozzon di Lares, a 3.100 metri, ha restituito i resti di un soldato, probabilmente appartenente all’esercito austroungarico, che ha perso la vita durante la Prima guerra mondiale. Il ritrovamento, avvenuto grazie allo scioglimento dei ghiacciai, è stato portato a termine da un’operazione congiunta tra i carabinieri di Carisolo, la squadra di Soccorso alpino dei carabinieri di Madonna di Campiglio-Carisolo e la Sovrintendenza dei Beni archeologici della Provincia di Trento.
Oltre ai resti ossei e al tessuto organico, sono stati recuperati elementi della giubba e del cappotto, ancora quasi integri. Un ritrovamento che offre un’occasione unica per ricostruire la storia di questo soldato, un frammento di vita che la montagna ha custodito per decenni.
Un viaggio verso la memoria
I resti del soldato sono stati portati al cimitero di Trento, in attesa di ulteriori accertamenti. L’Ufficio per la tutela della cultura e della memoria del Ministero della Difesa, dopo le autorizzazioni della Procura della Repubblica, si occuperà di ricostruire la storia del soldato, grazie ad esami autoptici e alla documentazione storica. Un viaggio nella memoria, per restituire un nome e un volto a un soldato che ha combattuto e ha perso la vita in un conflitto che ha segnato profondamente la storia del nostro Paese.
Un fenomeno in crescita
Lo scioglimento dei ghiacciai, fenomeno sempre più frequente a causa del cambiamento climatico, sta portando alla luce resti di soldati caduti durante la Prima guerra mondiale. Negli ultimi mesi, sono stati ritrovati i resti di altri due soldati, due fanti della Brigata fanteria di Como, a quasi 3.000 metri di quota sulla Marmolada. Anche sul Monte Civerone, in Valsugana, sono stati recuperati i resti di due soldati austroungarici morti tra il 25 e il 26 maggio 1916 durante l’offensiva militare conosciuta con il nome di “Strafexpedition”.
Questi ritrovamenti, oltre a essere un monito sulle conseguenze del conflitto, ci ricordano la fragilità della memoria e la necessità di preservare la storia di coloro che hanno combattuto e hanno perso la vita in guerra.
Un monito per il futuro
Il ritrovamento dei resti di questo soldato sul Crozzon di Lares è un monito per il futuro. La Grande Guerra è stata un conflitto devastante che ha lasciato un segno indelebile sulla storia del nostro Paese. Questi ritrovamenti ci ricordano il sacrificio di coloro che hanno combattuto e hanno perso la vita in guerra, e ci invitano a riflettere sulle conseguenze dei conflitti e sulla necessità di costruire un futuro di pace e di cooperazione internazionale.