Una pandemia silenziosa che miete vittime in tutto il mondo
Gli incidenti stradali rappresentano una grave minaccia globale, con 1,19 milioni di vittime ogni anno. L’inviato speciale dell’Onu per la sicurezza stradale, Jean Todt, ha definito questa piaga una “pandemia silenziosa”, sottolineando la necessità di un’azione urgente per contrastare questa emergenza. La campagna globale delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale, lanciata a Milano con la partecipazione del sindaco Giuseppe Sala e del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, punta a dimezzare il numero di vittime entro il 2030. L’iniziativa, che si svilupperà in due anni, raggiungerà oltre 80 Paesi e mille città, con un messaggio di sensibilizzazione che verrà diffuso attraverso l’arredo urbano, gli spazi pubblicitari dei mezzi pubblici e le affissioni di JCDecaux.
Un appello all’azione e un messaggio di speranza
L’hashtag #MakeASafetyStatement è il cuore della campagna, un invito a diffondere un messaggio di speranza e di cambiamento. Il focus è su regole di sicurezza stradale semplici ed efficaci, come l’uso della cintura di sicurezza, la guida sicura, l’uso del casco e il divieto di inviare messaggi mentre si guida. A sostegno di questa importante iniziativa, un gruppo di celebrità ha prestato il proprio volto per lanciare un messaggio chiaro e forte. Tra i testimonial figurano il pilota di F1 Charles Leclerc, la leggenda del calcio Didier Drogba, l’attrice premio Oscar Michelle Yeoh, la leggenda del tennis Novak Djokovic, il pilota motociclistico Marc Marquez, la top model Naomi Campbell e il pilota Mick Schumacher.
Un problema globale con un impatto devastante sui Paesi in via di sviluppo
La “pandemia silenziosa” colpisce in modo particolare i Paesi in via di sviluppo, dove si verifica oltre il 90% degli incidenti mortali. Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte per i bambini e i giovani adulti di età compresa tra i 5 e i 29 anni.
L’Italia: un passo avanti, ma ancora molta strada da fare
In Italia, dal 2001, il tasso di mortalità è diminuito allo stesso ritmo di quello dell’Unione Europea, con un calo del 42%. Tuttavia, il numero di vittime annuali è ancora elevato, pari a 2.875, posizionando l’Italia all’11° posto sui 27 Paesi in Ue.
Un’emergenza che richiede un’azione collettiva
La “pandemia silenziosa” degli incidenti stradali è un problema globale che richiede un’azione collettiva. La campagna delle Nazioni Unite rappresenta un passo importante nella giusta direzione, ma è fondamentale che governi, istituzioni e cittadini si impegnino in modo concreto per promuovere la sicurezza stradale. La collaborazione tra diversi attori è fondamentale per raggiungere l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime entro il 2030.