La Cev Critica l’Anticipo del Natale
La Conferenza episcopale del Venezuela (Cev) ha espresso la sua disapprovazione per l’annuncio del presidente Nicolás Maduro di anticipare il Natale al primo ottobre, definendolo un “uso politico” della festività. I vescovi hanno sottolineato che il Natale è una festa universale e che la sua celebrazione è di competenza dell’autorità ecclesiastica.
“Il Natale è una festa universale. Il modo e il tempo della sua celebrazione sono di competenza dell’autorità ecclesiastica. Questa festività non deve essere utilizzata per scopi propagandistici o politici particolari”, hanno affermato i vescovi in una dichiarazione.
I vescovi hanno anche precisato che il Natale, come tempo liturgico, inizia il 25 dicembre con la nascita di Gesù Cristo e si prolunga fino all’Epifania del Signore nel mese di gennaio, con l’Avvento che inizia il primo dicembre.
Preoccupazione per la Repressione e la Persecuzione
La Cev ha espresso anche profonda preoccupazione per la “promozione da parte di diversi organi statali di una campagna di repressione e persecuzione”, con migliaia di detenuti, tra cui molti minorenni, accusati di gravi crimini senza un giusto processo.
I vescovi hanno denunciato la persecuzione di “scrutatori, comunicatori sociali e contro il candidato e i leader dell’opposizione”, azioni che considerano in “palese contraddizione con i principi di pluralità politica e di indipendenza dei poteri pubblici garantiti dalla Costituzione e dalle leggi della Repubblica”.
Un Contesto di Crisi Politica e Sociale
La dichiarazione della Cev si inserisce in un contesto di profonda crisi politica e sociale in Venezuela. Il paese è alle prese con una grave crisi economica, con un’inflazione galoppante e una carenza di beni di prima necessità. La popolazione è sempre più scontenta del governo di Maduro, accusato di autoritarismo e corruzione.
Le recenti elezioni presidenziali, vinte da Maduro, sono state contestate dall’opposizione, che le ha definite illegittime. La Cev ha anche espresso preoccupazione per la crescente repressione del governo nei confronti degli oppositori, con arresti arbitrari e violazioni dei diritti umani.
La Chiesa Venezuelana: Un Voce Critica
La Chiesa cattolica in Venezuela è stata una voce critica nei confronti del governo di Maduro. I vescovi hanno spesso denunciato le violazioni dei diritti umani e le irregolarità elettorali. La loro posizione critica è stata vista come un sostegno all’opposizione e una sfida al governo.
La dichiarazione della Cev è un’ulteriore dimostrazione della loro opposizione al governo di Maduro. I vescovi hanno condannato l’uso politico del Natale e la repressione degli oppositori, chiedendo al governo di rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali.
Le Prospettive Future
La situazione in Venezuela rimane precaria. La crisi economica e politica continua a peggiorare, con il governo di Maduro che si trova sempre più isolato a livello internazionale. La Chiesa cattolica continuerà probabilmente a svolgere un ruolo importante nel contesto venezuelano, denunciando le violazioni dei diritti umani e promuovendo il dialogo e la riconciliazione nazionale.
La dichiarazione della Cev è un segnale importante che la Chiesa cattolica non si tirerà indietro di fronte alla crisi venezuelana. I vescovi hanno dimostrato di essere una voce critica e indipendente, impegnata a difendere i diritti umani e le libertà fondamentali.
La Chiesa come Voce Critica
La posizione della Cev è un esempio di come la Chiesa cattolica possa essere una voce critica nei confronti dei governi, soprattutto in contesti di crisi politica e sociale. La Chiesa, in quanto istituzione indipendente, può svolgere un ruolo importante nel denunciare le violazioni dei diritti umani e nel promuovere la giustizia sociale.
La Chiesa venezuelana, con la sua critica al governo di Maduro, ha dimostrato di essere una voce importante per la difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali. La sua posizione è un esempio di come la Chiesa possa essere un importante alleato per la società civile in contesti di repressione e autoritarismo.