Eurozona: un’economia a due velocità
L’indice Hcob pmi composito dell’Eurozona ha registrato un’impennata ad agosto, raggiungendo i 51 punti dai 50,2 di luglio. Questo risultato segna il valore massimo da tre mesi, e conferma una tendenza positiva per l’economia dell’area. La crescita, però, è stata alimentata interamente dall’attività terziaria, che ha registrato un aumento del 52,9% rispetto al 51,9% di luglio, il tasso più rapido in tre mesi. Al contrario, la produzione manifatturiera ha continuato a contrarsi, estendendo l’attuale sequenza di declino industriale a 17 mesi. Questa situazione evidenzia un’economia a due velocità, con un settore dei servizi in espansione e un settore manifatturiero in difficoltà.
Francia in testa, Italia in calo, Germania in rallentamento
Il motore trainante dell’accelerazione dell’eurozona di agosto è stata la Francia, dove la produzione del settore privato ha indicato il più rapido aumento da maggio 2022. L’Indice Hcob Pmi dei servizi in Italia, invece, è lievemente diminuito passando da 51,7 di luglio a 51,4 di agosto. I dati segnalano un altro mese di crescita della produzione che però è il più debole in sette mesi. Gli indici Hcob Pmi composito e dei servizi in Germania sono scesi ancora ad agosto. L’indice composito è calato a 48,4 punti dai 49,1 di luglio al minimo da 5 mesi; quello dei servizi è sceso a 51,2 punti dai 52,5 di luglio, mantenendosi comunque sopra la soglia di crescita dei 50 punti.
L’ombra della recessione?
Nonostante la crescita del settore terziario, la persistente contrazione della produzione manifatturiera alimenta le preoccupazioni per la salute dell’economia eurozona. Il rischio di recessione, anche se non immediato, rimane presente. La combinazione di inflazione elevata, incertezza geopolitica e rallentamento della crescita economica globale crea un contesto sfidante per l’Eurozona. Sarà fondamentale monitorare l’andamento dei prossimi mesi per valutare se la crescita del settore terziario riuscirà a compensare il declino della manifattura e a sostenere l’economia dell’area.