La soluzione trovata
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che definisce la riforma delle concessioni balneari, prolungando la loro durata fino al 2027. La soluzione, frutto di un lungo negoziato con Bruxelles, prevede che le gare per le nuove concessioni vengano bandite entro il 30 giugno 2027. I concessionari uscenti avranno diritto ad un indennizzo a carico del concessionario subentrante, pari a quanto necessario per garantire un’equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. La riforma prevede anche l’obbligo di assunzione dei lavoratori impiegati nella precedente concessione. Il decreto fa parte di un pacchetto più ampio che comprende una serie di adeguamenti legislativi per agevolare la chiusura di 16 casi di infrazione e di un caso di EU Pilot.
Reazioni politiche
L’accordo raggiunto con Bruxelles ha risolto una grana per il governo, ma ha suscitato critiche dalle opposizioni. Il Movimento 5 Stelle ha definito l’approvazione della bozza “la pagliacciata finale del governo Meloni”. L’eurodeputato del Pd Matteo Ricci ha definito le nuove regole “una presa in giro”, mentre il segretario di +Europa Riccardo Magi ha parlato di “una soluzione che mette una pietra tombale sulla concorrenza per altri tre anni”.
La questione dei carburanti
Il Consiglio dei Ministri non ha approvato il disegno di legge di riforma della rete dei carburanti. L’esame è stato rinviato per ulteriori approfondimenti.
Una soluzione di compromesso
La soluzione trovata per le concessioni balneari rappresenta un compromesso tra la necessità di aprire il mercato e la tutela delle legittime aspettative dei concessionari attuali. L’accordo con Bruxelles ha permesso di evitare una procedura di infrazione, ma ha sollevato dubbi sulle reali possibilità di concorrenza nel settore. La proroga delle concessioni potrebbe essere vista come un modo per mantenere lo status quo, con possibili conseguenze negative per la trasparenza e l’efficienza del mercato.