Un compleanno in Laguna
Richard Gere ha festeggiato il suo 75esimo compleanno a Venezia, in un’atmosfera di convivialità e di grande affetto. La serata è stata allietata dalla presenza della moglie Alejandra Silvia, dell’amica Tiziana Rocca e del marito Giulio Base. L’attore ha trascorso il giorno visitando la Biennale d’arte e la sera è stato ospite d’onore del gala annuale di AmfAR, la Fondazione per la Ricerca sull’Aids, all’aeroporto Nicelli. Un momento di grande emozione è stato l’incontro con il suo storico doppiatore Mario Cordova, che ha intrattenuto la platea con una divertente imitazione delle voci di Gere, Willem Dafoe e Jeremy Irons.
Il successo di “Pretty Woman”
Nel corso della serata, Gere ha avuto modo di riflettere sulla sua lunga carriera, soffermandosi in particolare su “Pretty Woman”, il film di Garry Marshall che ha segnato un’epoca. “Era un piccolo film, non avevamo la più pallida idea del successo che sarebbe arrivato”, ha detto l’attore, confessando di non aver mai rivisto il film. “La scena al pianoforte è una sequenza incredibilmente sexy, evidentemente non c’era chimica fra quei due attori”, ha scherzato riferendosi a lui e Julia Roberts. Il successo di “Pretty Woman” è innegabile: il film è stato uno dei più visti in replica in Italia e ad oggi ha incassato oltre 460 milioni di dollari al botteghino mondiale.
Un’improvvisazione memorabile
Gere ha poi svelato un retroscena sulla celebre scena al pianoforte, che non era presente nella sceneggiatura originale. “Non era nella sceneggiatura ma alla fine è diventata parte integrante del film”, ha detto l’attore. “Il mio personaggio era ‘criminalmente sottoscritto’, fondamentalmente era un vestito e un bel taglio di capelli. La scena fu improvvisata”, ha raccontato Gere, descrivendo la conversazione con il regista Mashall: “Garry mi ha chiesto: ‘Cosa fai a tarda notte in un hotel?’ e io ho risposto, ‘Beh, di solito ho il jet lag, quindi sono sveglio tutta la notte e di solito c’è una sala da ballo da qualche parte o un bar, trovo un pianoforte e lo suono’. Lui ha detto: ‘Beh, facciamo qualcosa con quello. Quindi abbiamo semplicemente improvvisato questa scena, e lui mi ha chiesto: ‘Suona qualcosa di malinconico’ e io l’ho fatto come se fosse la vita interiore di questo personaggio.”
Progetti futuri
In attesa di vederlo al cinema in “Oh Canada” di Paul Schrader, applaudito a Cannes, Richard Gere presto reciterà al fianco di Michael Fassbender nella serie “The Agency”, il remake americano del thriller di spionaggio francese “Le Bureau des Legendes”. E al cinema? “C’è un progetto con Oren Moverman, è tratto dal romanzo di David Mendelsohn “An odissey”, ed è una storia di padre e figlio”, ha detto l’attore che di figli ne ha tre tra cui Homer, appena diplomato alla Brown University.
Un’icona del cinema
Richard Gere è un’icona del cinema, un attore che ha saputo conquistare il pubblico con la sua bellezza, il suo talento e la sua eleganza. Il suo successo è frutto di un’attenta scelta di ruoli, di un’interpretazione sempre impeccabile e di una capacità di reinventarsi nel corso degli anni. La sua carriera è un esempio di come la dedizione al lavoro e la passione per il cinema possano portare al successo.