Un Codice pericolosamente ‘pericoloso’
Un gruppo di 26 associazioni e fondazioni italiane di familiari e vittime della strada ha lanciato un allarme preoccupante sul nuovo Codice della Strada in via di approvazione in Italia. Secondo le associazioni, la riforma potrebbe portare ad un aumento del numero di morti sulle strade, andando contro la campagna internazionale “Streets for Life” per la sicurezza stradale, presentata a Milano da Jean Todt, inviato Onu per la Sicurezza Stradale. Le associazioni hanno rivolto un appello proprio a Todt, elencando le maggiori criticità del nuovo Codice in una lettera. “Abbiamo scritto a Jean Todt perché siamo molto preoccupati”, dichiarano Marco Scarponi e Stefano Guarnieri, familiari di vittime della strada, “l’Italia sta per approvare un Nuovo Codice della Strada che aumenterà il numero dei morti, anziché diminuirli.”
Criticità del nuovo Codice
Secondo le associazioni, la riforma presenta poche cose positive, come la stretta sull’uso di droghe e alcool, ma molte cose negative. Tra queste, l’aumento dei limiti di velocità, le restrizioni per l’installazione degli autovelox, le limitazioni ai benefici delle zone a traffico limitato e la riduzione dell’autonomia dei Comuni in materia di sicurezza stradale. Le associazioni sottolineano di aver presentato proposte concrete per migliorare il Codice, sia alla Camera che al Senato, senza essere ascoltate. “Se il ministro Salvini e il presidente Meloni vogliono salvare vite in strada e ascoltare davvero i familiari delle vittime lo dimostrino concretamente modificando il testo del Nuovo Codice della Strada”, proseguono, “accogliendo al Senato le nostre proposte di emendamenti.”
Un passo indietro per la sicurezza
Anche Alessio D’Amato, responsabile Welfare della segreteria nazionale di Azione e promotore della proposta di legge “Lazio Strade Sicure”, condivide la preoccupazione delle associazioni. “Con questa riforma, il rischio concreto è di andare nella direzione opposta all’obiettivo europeo di zero vittime sulle strade, con un netto peggioramento delle statistiche e un aumento degli incidenti e delle vittime”, afferma. D’Amato sottolinea la necessità di ascoltare le associazioni e i familiari delle vittime, che esprimono una netta bocciatura al nuovo Codice. “Se davvero si vuole ridurre l’incidentalità stradale, bisogna ascoltare le principali associazioni e i familiari delle vittime sulla strada”, conclude, “Bisogna avere il coraggio di fermarsi e fare un passo indietro, altrimenti questo Governo dimostrerà ancora una volta la totale inadeguatezza ad affrontare temi importanti, continuando con una sterile propaganda che non risolve i problemi, ma anzi li aggrava.”
Un appello per il futuro
La preoccupazione espressa dalle associazioni di familiari e vittime della strada è un campanello d’allarme importante. La sicurezza stradale è un tema cruciale che richiede un approccio attento e responsabile. Le decisioni legislative devono essere prese con la massima cura, tenendo conto delle evidenze scientifiche e delle opinioni degli esperti, ma anche ascoltando le voci di chi ha vissuto in prima persona le tragedie della strada. La speranza è che l’appello alle Nazioni Unite e la pressione delle associazioni possano contribuire a rivedere il nuovo Codice della Strada, salvaguardando le vite umane e promuovendo una cultura della sicurezza stradale.