Un viaggio nel tempo con Dante Ferretti
La Festa del Mare di Ancona ha regalato al pubblico un momento di grande suggestione con la presenza di Dante Ferretti, il tre volte Premio Oscar, scenografo e costumista di fama internazionale. In piazza Cavour, Ferretti ha condiviso con il pubblico aneddoti e ricordi della sua gioventù, quando, come ha raccontato con un sorriso, “invece di studiare andava al cinema”.
“Uscivo di casa e papà mi chiedeva dove andassi”, ha ricordato Ferretti, “io gli dicevo che andavo a studiare con gli amici, invece andavo al cinema. E quando la sera tornavo – vedevo anche tre film al giorno – ed ero stanco… Abbiamo studiato tantissimo dicevo”.
Ferretti ha poi ripercorso i suoi passaggi a Macerata e ad Ancona per preparare i set, ricordando in particolare il suo lavoro con Pier Paolo Pasolini, proprio nella città marchigiana.
Il sodalizio con Pasolini
“Pasolini, legatissimo alla madre, la voleva protagonista”, ha raccontato Ferretti, “ma come poteva essere? Lei aveva una certa età, Maria era giovane, vergine… Come poteva essere”.
Ferretti ha poi descritto con dettagli vividi il suo ruolo nella realizzazione di “Il Vangelo secondo Matteo”: “Ero io che per il film trovavo i posti per girare qui ad Ancona, ricordo che portai io su la croce, la facevo mettere nei posti dove avremmo girato le scene e che mi indicava Pasolini”.
“Pasolini mi dava le indicazioni e io costruivo”, ha continuato Ferretti, “Ho costruito la nave. Poi sono andato a Ponza a fare altre navi e lì abbiamo girato il resto della pellicola. Cinque-sei giorni, finito il lavoro ho salutato Fellini e sono tornato a casa a Roma”.
Un altro aneddoto riguarda la sua partecipazione al film “Medea”: “Mi chiama un’amico per andare a Fregene, torno a casa a prendere il costume e suona il telefono: “Pronto, fai subito le valige perché tra tre ore devi venire in Cappadocia” dall’altra parte del filo c’era Rossellini. “Ma dov’è la Cappadocia, gli ho chiesto: devi andare a Istanbul, da lì in Turchia poi c’è chi ti prendono e ti portano in Cappadocia”. “Ma a fare che?”, chiede Ferretti. “C’è Pasolini che sta facendo Medea e il direttore di produzione gli ha messo uno scenografo che a lui non va bene… Devi venire di corsa, non abbiamo ancora iniziato a girare. Pasolini ha detto ‘Voglio Ferretti'”. E così ha ripreso il viaggio”.
L’eredità di un grande
Le parole di Dante Ferretti ci restituiscono un ritratto intimo e appassionato di Pier Paolo Pasolini, un artista che ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema italiano. Ferretti ha saputo raccontare con semplicità e genuinità il suo rapporto con il regista, un rapporto di stima e di reciproca fiducia che ha portato alla realizzazione di opere memorabili.
La Festa del Mare di Ancona ha offerto un’occasione preziosa per immergersi nel mondo del cinema e della cultura, attraverso il racconto di un grande maestro come Dante Ferretti. Un viaggio nel tempo che ha incantato il pubblico e lasciato un segno indelebile nella memoria di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di assistere a questo emozionante incontro.
Un omaggio al cinema e alla cultura
La testimonianza di Dante Ferretti ci ha regalato un’occasione preziosa per riflettere sull’importanza del cinema come forma d’arte e sulla grandezza di figure come Pier Paolo Pasolini. Ferretti, con la sua profonda conoscenza del mondo del cinema e la sua passione per l’arte, ha saputo trasmettere al pubblico la sua esperienza e la sua visione del cinema, rendendolo accessibile a tutti.