L’accusa di María Corina Machado
La leader dell’opposizione venezuelana, María Corina Machado, ha lanciato un allarme sulla situazione dei minori arrestati durante le proteste che hanno seguito le elezioni del 28 luglio in Venezuela. Secondo la Machado, oltre 100 bambini e adolescenti sono stati arrestati dal regime di Maduro, e sottoposti a “condizioni violente e disumane, isolati dalle loro famiglie e senza accesso alla difesa legale”.
La Machado ha definito la situazione “senza precedenti” nella storia del Venezuela, e ha chiesto la scarcerazione immediata di tutti i minori detenuti, così come di tutti i prigionieri politici nel paese.
Storie di giovani vittime del “terrorismo di Stato”
La Machado ha poi raccontato le storie di diversi giovani vittime del “terrorismo di Stato” attraverso una serie di pubblicazioni sui social. Tra i casi citati, c’è quello di Victoria, una ragazza di 16 anni arrestata il 29 luglio “senza diritto alla difesa da parte dei suoi avvocati”.
Un altro caso è quello di Lauriannys, anch’essa 16enne, arrestata il 14 agosto a Carúpano dopo essere stata denunciata per aver inoltrato un messaggio su WhatsApp. Secondo Machado, la giovane ha avuto un collasso nervoso per l’impatto del suo arresto, che le ha causato danni cerebrali.
Un’emergenza umanitaria e politica
La situazione in Venezuela è allarmante. L’arresto di minori durante le proteste, con accuse che vanno dalla semplice diffusione di messaggi su WhatsApp a reati più gravi, è un segno di un regime che non esita a reprimere qualsiasi forma di dissenso. L’impegno per la difesa dei diritti umani e la libertà di espressione dovrebbe essere prioritario per la comunità internazionale, che dovrebbe agire con fermezza per chiedere la liberazione dei prigionieri politici e la fine delle violenze in Venezuela.