Dubbi sul raptus: il legale smentisce la tesi dell’improvvisazione
Il legale della famiglia di Sharon Verzeni, Luigi Scudieri, ha espresso forti dubbi sulla tesi del raptus improvviso come possibile movente dell’omicidio della donna. In un’intervista rilasciata alla stampa, Scudieri ha affermato: “Ho sentito parlare in queste ore di ‘raptus improvviso’, di ‘scatto d’ira’ e assenza di premeditazione. Tuttavia faccio notare che il signor Moussa Sangare sarebbe uscito di casa con ben quattro coltelli e prima di uccidere Sharon ha avuto tutto il tempo di minacciare anche altre due persone. Queste farebbero bene a farsi avanti.”
L’ipotesi di ‘verosimile incapacità’ contestata
Scudieri ha inoltre espresso perplessità sull’ipotesi di ‘verosimile incapacità’ avanzata subito dopo il fermo di Sangare. “Mi ha molto stupito – aggiunge – che si sia parlato di ‘verosimile incapacità’ subito dopo il fermo, prima ancora di un esame completo di tutti gli atti.”
Il ruolo delle testimonianze
Le parole di Scudieri sottolineano l’importanza delle testimonianze di eventuali altri testimoni che potrebbero fornire elementi utili per ricostruire la dinamica dell’omicidio e per comprendere il reale movente di Sangare. L’invito a farsi avanti rivolto alle persone minacciate dal sospettato prima dell’omicidio rappresenta un appello alla collaborazione per far luce sulla tragica vicenda.
La necessità di un’analisi approfondita
La dichiarazione del legale della famiglia di Sharon Verzeni solleva importanti interrogativi sulla ricostruzione dell’omicidio. È fondamentale che le autorità competenti conducano un’analisi approfondita di tutti gli elementi a disposizione, senza affrettare conclusioni. La ricostruzione accurata dei fatti e l’accertamento del movente sono essenziali per garantire giustizia alla vittima e per evitare che simili tragedie si ripetano in futuro.