Minacce di Hamas: ostaggi saranno uccisi se Israele continua l’offensiva
L’ala armata di Hamas, le Brigate Ezzedine Al-Qassam, ha lanciato una minaccia esplicita nei confronti di Israele, avvertendo che gli ostaggi in suo possesso saranno uccisi se la pressione militare continuerà. Il portavoce di Hamas, Abu Obeida, ha dichiarato che se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non cambierà strategia e non cercherà una soluzione diplomatica, gli ostaggi torneranno alle loro famiglie “dentro le bare”.
Nuove istruzioni ai militanti per la “difesa” degli ostaggi
Abu Obeida ha inoltre affermato che sono state date “nuove istruzioni” ai militanti che sorvegliano i prigionieri, in caso di avvicinamento delle truppe israeliane. Queste istruzioni, secondo il portavoce, riguardano il modo in cui i militanti dovranno comportarsi con gli ostaggi in caso di minaccia imminente. La natura specifica di queste istruzioni non è stata rivelata, ma la minaccia di uccidere gli ostaggi è stata esplicitamente espressa.
Netanyahu: gli ostaggi sono stati “giustiziati”
La dichiarazione di Hamas arriva dopo che Netanyahu ha affermato che i corpi di sei ostaggi, recuperati nel fine settimana, sono stati “giustiziati”. Il primo ministro israeliano ha espresso la sua determinazione a liberare i prigionieri attraverso la pressione militare, rifiutando la via diplomatica. Questa posizione ha scatenato le minacce di Hamas, che vede la continuazione dell’offensiva militare come una minaccia diretta alla vita degli ostaggi.
Il rischio di un escalation del conflitto
Le minacce di Hamas rappresentano un serio rischio di escalation del conflitto. La situazione è già estremamente delicata e la prospettiva di un aumento delle vittime civili è allarmante. La comunità internazionale deve intervenire con urgenza per cercare una soluzione diplomatica e evitare un’ulteriore spirale di violenza.