Borse in rosso a inizio settembre
Le borse europee hanno aperto la prima seduta di settembre in territorio negativo, con l’indice Stoxx 600, che misura la performance delle principali società quotate in Europa, in calo di oltre un quarto di punto. La debolezza del mercato è dovuta principalmente alla frenata del settore manifatturiero in diversi Paesi, ad eccezione dell’Italia, che sembra resistere alla tendenza negativa.
Tra le singole piazze, Parigi è la peggiore, con un calo dello 0,23%. Francoforte cede lo 0,18%, mentre Londra si mantiene poco mossa, con un ribasso dello 0,08%. Milano perde lo 0,16%, con Diasorin (-2,55%), Cucinelli (-2,37%) e Iveco (-2,33%) tra i titoli che hanno registrato le peggiori performance.
Lo sguardo è rivolto agli Stati Uniti
L’attenzione degli investitori è ora rivolta agli Stati Uniti, dove venerdì saranno pubblicati i dati sul mercato del lavoro. I listini americani sono chiusi oggi per il Labor Day, ma la settimana si preannuncia decisiva per comprendere l’andamento dell’economia americana e le possibili ripercussioni sui mercati finanziari globali.
Spread in riduzione
Lo spread tra Btp e Bund è in riduzione, attestandosi a 146 punti. Il rendimento del decennale italiano è al 3,78%, in aumento di 2 punti base.
Commodity stabili, con il gas in flessione
Sul fronte delle commodity, il prezzo del petrolio si mantiene abbastanza stabile, con il WTI sopra i 73 dollari al barile e il Brent sui 77 dollari. Il prezzo del gas naturale è in decisa flessione, con un calo del 2%, e oscilla sui 39 euro al megawattora.
Euro in apprezzamento sul dollaro
L’euro si apprezza sul dollaro, con cui scambia a 1,1065.
Un inizio di settembre incerto
L’apertura di settembre con le borse europee in calo è un segnale di incertezza per i mercati. Il rallentamento del settore manifatturiero in diversi Paesi è un campanello d’allarme, anche se l’Italia sembra resistere. L’attenzione si sposta ora sugli Stati Uniti, con i dati sul mercato del lavoro che potrebbero fornire indicazioni importanti per l’andamento futuro dei mercati finanziari. Il calo del prezzo del gas naturale è un segnale positivo, ma l’incertezza geopolitica e l’inflazione rimangono fattori di rischio per l’economia globale.