Leonardo e Fincantieri in calo, il settore difesa sotto pressione
Le azioni di Leonardo e Fincantieri, due dei principali titoli del settore difesa italiano, hanno subito un calo significativo in Borsa a Milano. Leonardo ha perso il 7% e Fincantieri il 5%, con il settore della difesa in generale in difficoltà in Europa. Il Ftse Mib ha chiuso in lieve calo dello 0,15%, con un’attività di scambio divisa a metà tra ordini in vendita e in acquisto. A salvarsi sono state le utility e le auto, con Tenaris che ha guadagnato l’1,44%, Hera l’1,15% e Pirelli lo 0,6%.
La situazione è generalizzata in Europa, con Rheinmetall in calo del 2,7%, Saab del 5,5% e Hensoldt del 6,3%. Gli analisti spiegano che il calo del settore è dovuto al contesto geopolitico, con l’ascesa dell’ultradestra in Germania e le proteste in Israele che potrebbero influenzare le politiche di difesa dei due Paesi.
Prese di beneficio e mercati stabili
Oltre al contesto geopolitico, gli analisti indicano anche le prese di beneficio come un fattore che ha influenzato il calo del settore difesa. Dopo i livelli record raggiunti dai listini la scorsa settimana, alcuni investitori hanno deciso di vendere le proprie azioni, portando a un calo dei prezzi. In particolare, Airbus e Rolls Royce hanno sofferto, con Cathay Pacific che ha segnalato problemi al motore di uno dei suoi aerei.
Nonostante il calo del settore difesa, i listini sono rimasti nel complesso stabili. Parigi ha chiuso in rialzo dello 0,2%, Francoforte dello 0,13%, Milano ha contenuto il calo allo 0,15% come Londra. Gli scambi sono stati sotto la media, con i mercati statunitensi chiusi per festeggiare il Labour Day.
Il futuro del settore difesa
Il calo del settore difesa è un segnale preoccupante per le aziende del settore e per l’economia italiana. La crescente instabilità geopolitica e le tensioni internazionali potrebbero portare a un calo degli investimenti in difesa, con conseguenze negative per le aziende del settore. Tuttavia, è importante ricordare che il settore della difesa è un settore strategico per la sicurezza nazionale e che è improbabile che gli investimenti in questo settore si fermino completamente. Sarà interessante vedere come le aziende del settore si adatteranno a questo nuovo contesto e quali saranno le politiche di difesa dei governi europei nei prossimi mesi.