Un principio di grande civiltà giuridica
Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar del Lazio, stabilendo un principio di grande civiltà giuridica: la presenza di congiunti con precedenti penali non è un motivo sufficiente per escludere un candidato dall’assunzione nelle forze di polizia. La decisione è stata presa in favore di una giovane di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, che aveva superato tutte le selezioni per diventare allieva finanziera ma era stata esclusa a causa dei precedenti penali di alcuni suoi congiunti.
L’avvocato Domenico Zito, legale della giovane, ha presentato ricorso al Tar del Lazio, sostenendo che le disposizioni vigenti si riferiscono solo ai precedenti penali del candidato stesso e non dei suoi congiunti. Il Tar ha accolto la domanda cautelare, affermando che la mera circostanza di avere parenti con precedenti penali non può fondare una valutazione di mancanza di condotta incensurabile. Le amministrazioni interessate hanno presentato appello cautelare al Consiglio di Stato, che è stato rigettato.
“Sono particolarmente soddisfatto del risultato sin qui ottenuto”, ha affermato l’avvocato Zito, “perché è stato affermato un principio di grande civiltà giuridica, in quanto sarebbe veramente ingiusto escludere una persona che ha una condotta immacolata per problematiche o responsabilità altrui, specie in un caso come quello presente in cui l’interessata aveva sempre tenuto uno stile di vita improntato allo studio ed al lavoro.”
L’avvocato Zito si dice fiducioso di ottenere un risultato positivo anche nel giudizio di merito, che sarà celebrato a novembre, per poter far iniziare il corso all’aspirante allieva finanziera.
La discriminazione in ragione del contesto familiare
La sentenza del Consiglio di Stato rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la discriminazione in ragione del contesto familiare. L’esclusione di un candidato dall’assunzione in base ai precedenti penali dei suoi congiunti è una pratica discriminatoria che non tiene conto delle responsabilità individuali. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto il diritto di ogni individuo a essere valutato in base ai propri meriti e alla propria condotta, senza essere penalizzato per le azioni di altri.
La sentenza del Consiglio di Stato è un segnale importante per la società italiana. È un messaggio di speranza per tutti coloro che sono stati discriminati in passato per le azioni dei loro familiari. È un passo avanti verso una società più giusta e equa, in cui ogni individuo ha la possibilità di realizzare il proprio potenziale, indipendentemente dal suo background familiare.
Un passo avanti verso una società più giusta
Questa sentenza del Consiglio di Stato rappresenta un passo avanti verso una società più giusta ed equa, dove le persone vengono valutate per i propri meriti e non per le azioni dei loro familiari. L’esclusione di un candidato per i precedenti penali di un congiunto è una pratica discriminatoria che va contro i principi di giustizia e di equità. La sentenza del Consiglio di Stato è un segnale positivo che dimostra la crescente attenzione verso i diritti individuali e la lotta contro la discriminazione.