Un silenzio che vale oro: la caccia al rumore a Sos Enattos
Il silenzio è d’oro, soprattutto quando si parla di un osservatorio di onde gravitazionali come l’Einstein Telescope (ET). La sensibilità di questo strumento, il più potente mai costruito per catturare le onde gravitazionali, è strettamente legata alla silenziosità dell’ambiente circostante. Per questo motivo, il sito della ex miniera di Sos Enattos a Lula, in Sardegna, candidato italiano per ospitare l’ET, è stato sottoposto a rigorosi test per misurare i rumori e i fenomeni sismici.
Un gruppo di ricerca del Gran Sasso Science Institute ha installato quattro stazioni microfoniche per analizzare il rumore ambientale, in particolare quelli che potrebbero interferire con le misurazioni dell’ET. L’obiettivo è capire a quale profondità dovrebbe essere costruito l’osservatorio per ridurre al minimo l’impatto di queste fonti di rumore. “È noto che questi effetti sono maggiori in superficie, mentre tendono ad attenuarsi sotto terra”, spiegano gli esperti.
In parallelo, un altro gruppo di ricercatori ha installato sismometri per caratterizzare il rumore sismico nei possibili vertici dell’ET, sia nell’ipotesi di una geometria triangolare che a forma di L. L’assenza di rumori e di fenomeni sismici è un fattore cruciale per la scelta del sito ideale.
Sos Enattos: un’oasi di silenzio in un mondo rumoroso
La candidatura di Sos Enattos si basa proprio sulla silenziosità del luogo. La ex miniera si trova in una zona scarsamente abitata e con un basso rumore sismico. La Sardegna, infatti, non è connessa alle zone tettoniche più attive e quindi non è interessata da fenomeni di sismicità e di deformazione della crosta terrestre.
Questo vantaggio competitivo pone Sos Enattos in una posizione strategica rispetto al sito olandese, situato in un’area più popolata al confine tra Paesi Bassi, Belgio e Germania. I risultati preliminari dei test confermano la silenziosità del sito italiano, offrendo un ambiente ideale per la costruzione dell’ET.
Un futuro luminoso per l’astronomia gravitazionale?
I risultati dei test a Sos Enattos sono incoraggianti, ma la competizione per ospitare l’Einstein Telescope è ancora in corso. La scelta finale dipenderà da una valutazione complessiva che terrà conto di diversi fattori, tra cui la silenziosità del sito, la logistica, l’infrastruttura e il supporto scientifico e finanziario. L’Italia, con la sua solida tradizione nella ricerca in fisica e astrofisica, ha tutte le carte in regola per ospitare questo importante progetto, che aprirà nuove frontiere per la comprensione dell’universo e delle sue origini.