Bronzo revocato a Perini per un cellulare dimenticato
Un’amara sorpresa per Giacomi Perini, atleta italiano di canottaggio PR1, alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Il bronzo conquistato sul campo è stato revocato a seguito di un ricorso presentato dall’Australia, che ha contestato la presenza di un cellulare nella borsa personale dell’atleta sull’imbarcazione.
Il risultato ufficiale di Parigi 2024 assegna ora il bronzo all’australiano Erik Horrie, che si era classificato quarto nella gara. La squalifica di Perini è stata motivata dalla violazione di una norma che vieta agli atleti di portare in barca attrezzature elettroniche, anche se non in uso, in grado di trasmettere e ricevere.
Errore umano e ricorso della Federazione
La Federazione Italiana Canottaggio ha presentato ricorso contro la squalifica, sostenendo che si è trattato di un errore umano. Perini ha dimenticato il proprio cellulare nella borsa personale, senza intenzione di violare le regole. La Federazione si è appellata alla giuria per ottenere la revoca della squalifica, sottolineando la buona fede dell’atleta e la natura involontaria dell’infrazione.
Il regolamento e le conseguenze
Il regolamento del canottaggio prevede che gli atleti non possano portare in barca attrezzature elettroniche in grado di trasmettere e ricevere, indipendentemente dall’uso effettivo. Questa norma è stata introdotta per garantire la correttezza della competizione e per evitare possibili interferenze o manipolazioni dei risultati. La violazione di questa regola comporta la squalifica dell’atleta e la revoca dei risultati ottenuti.
La squalifica di Perini è un duro colpo per l’atleta italiano, che si è preparato con grande impegno per le Paralimpiadi. La Federazione Italiana Canottaggio sta lavorando per ottenere la revoca della squalifica e per ristabilire la giustizia sportiva.
Un errore umano con conseguenze pesanti
Questa vicenda evidenzia la severità delle regole nel mondo dello sport, anche per errori involontari. La squalifica di Perini, seppur comprensibile in base al regolamento, è un duro colpo per l’atleta e per l’Italia. La Federazione Italiana Canottaggio ha fatto bene a presentare ricorso, sperando di ottenere la revoca della squalifica e di ristabilire la giustizia sportiva. La speranza è che questo caso possa servire a sensibilizzare gli atleti sull’importanza di conoscere e rispettare le regole, anche quelle che possono sembrare poco significative.