Dimissioni e scandalo narcotraffico: un’onda d’urto nel governo honduregno
Il ministro della Difesa dell’Honduras, José Manuel Zelaya, si è dimesso sabato scorso, alla vigilia dell’anniversario dell’indipendenza dalla Spagna, 203 anni fa. La sua decisione arriva in un contesto di crescente tensione politica e di un grave scandalo di narcotraffico che coinvolge suo padre, Carlos Zelaya, deputato del partito di governo Libre (Libertad y Refundación).
Il ruolo del padre del ministro e l’impasse diplomatica con gli Stati Uniti
Carlos Zelaya, cognato della presidente Xiomara Castro, ha annunciato la sua intenzione di rinunciare al seggio in Parlamento per sottoporsi a un’indagine su presunti legami con il narcotraffico. Le accuse contro il deputato si sono intensificate dopo che suo figlio, il ministro della Difesa, ha incontrato l’omologo venezuelano Padrino López, generando un’impasse diplomatica tra Honduras e Stati Uniti. Il generale venezuelano è stato condannato per narcotraffico negli Stati Uniti, e la sua visita in Honduras ha suscitato preoccupazione a Washington.
La decisione della presidente Castro e la sospensione del trattato di estradizione
A seguito di questo incontro e delle crescenti pressioni, la presidente Xiomara Castro ha preso la decisione di denunciare il trattato di estradizione con gli Stati Uniti, in vigore da oltre 100 anni. Questa mossa è stata interpretata come un tentativo di proteggere i membri del suo governo dalle accuse di narcotraffico, e ha ulteriormente complicato i rapporti tra Honduras e Stati Uniti.
Le dichiarazioni di Carlos Zelaya e l’impatto sul partito di governo
Dopo essere stato sentito dalla procura, Carlos Zelaya ha ammesso di aver partecipato nel 2013 a un incontro in cui era presente un noto narcotrafficante. Ha dichiarato che durante quell’incontro gli è stato offerto un contributo alla campagna elettorale del partito Libre, ma ha precisato che suo fratello, l’ex presidente Manuel “Mel” Zelaya, e la presidente Castro non erano a conoscenza di questo incontro. Tuttavia, le dichiarazioni di Carlos Zelaya hanno suscitato dubbi sulla trasparenza del partito di governo e sull’effettivo coinvolgimento di altri membri del governo in attività illecite.
Un caso familiare che scuote il governo Castro
La vicenda del ministro della Difesa e di suo padre è un caso familiare che ha avuto un impatto significativo sul governo Castro. Le dimissioni del ministro e le accuse di narcotraffico contro suo padre hanno gettato un’ombra sul governo e hanno sollevato dubbi sulla sua capacità di combattere la corruzione e il crimine organizzato. La sospensione del trattato di estradizione con gli Stati Uniti ha ulteriormente complicato la situazione, e ha suscitato preoccupazione tra gli osservatori internazionali.
Un caso che mette in discussione la lotta al narcotraffico in Honduras
Questo caso dimostra la complessità della lotta al narcotraffico in Honduras e la difficoltà di separare la politica dalla criminalità organizzata. Le dimissioni del ministro della Difesa e le accuse contro suo padre dimostrano che anche i membri del governo possono essere coinvolti in attività illecite. La sospensione del trattato di estradizione con gli Stati Uniti, seppur comprensibile dal punto di vista del governo honduregno, potrebbe avere conseguenze negative per la lotta al narcotraffico nel paese.